Verona, esonerato Mandorlini C'è l'ipotesi Corini
Finisce dopo cinque anni esatti l’era di Andrea Mandorlini a Verona. La sconfitta di ieri a Frosinone, che relega la squadra scaligera sola in fondo alla classifica, è stata fatale per il tecnico. Nel pomeriggio è arrivato l’esonero. Ora, a guidare il disperato tentativo di riagguantare la salvezza, dovrebbe arrivare in panchina Eugenio Corini.
L’esonero di Mandorlini era nell’aria ma le parole di ieri del direttore sportivo Bigon erano suonate chiare come la fine della storia: «Il Verona non muore a Frosinone. Dobbiamo cercare di intraprendere tutte le strade possibili, di fare tutto quello che possiamo per evitare la retrocessione», aveva detto il dirigente scaligero. E, come accade nel mondo del calcio, è stato l’allenatore a pagare per tutti. Non certo un tecnico qualsiasi, almeno in casa Hellas. Mandorlini è stato l’artefice della riscossa targata Verona.
Era arrivato nel novembre 2010 in riva all’Adige, a sostituire Giannini quando i gialloblù erano in piena lotta retrocessione in Lega Pro. Quell’anno, con una doppia sfida vinta con la Salernitana, aveva centrato la promozione tra i cadetti. Al primo anno di B erano arrivati i playoff, al secondo la promozione in serie A. Quindi due stagioni di buon livello, con Luca Toni a far follie alla guida dell’attacco scaligero.
Quest’anno un infortunio ha bloccato per alcuni mesi Toni e in quattordici sfide il Verona ha raccolto solo sei pareggi.
Riguardo a Corini, ex allenatore del Chievo e che in passato ha vestito da giocatore la casacca dell’Hellas, deve risolvere il contratto che lo lega alla società del presidente Campedelli. In passato è stato protagonista di una straordinaria salvezza con il Chievo, subentrando a Sannino. Il Verona spera possa ripetersi.