Doping nell'atletica «Fidal responsabile»
Sandro Donati, ex allenatore della nazionale di atletica e paladino della lotta al doping, ha spiegato questo pomeriggio alla trasmissione “Restate scomodi” di RadioRai 1 le responsabilità della Federazione nel caso che vede coinvolti 26 atleti. Tra questi anche le punte di diamante Meucci, Donato e gli altoatesini Obrist e Weissteiner.
Il presidente della Fidal Alfio Giomi si era chiamato fuori, così come il numero uno del Coni Giovanni Malagò che ha minimizzato la questione sostenendo che non si parla di doping, ma di semplice omissione di rintracciabilità, che «nessuno ha barato» e che la Federazione atletica è estranea al caso».
Di parere contrario Donati: «La responsabilità è proprio della Federazione. Il sistema non può permettere che un atleta si sottragga alla possibilità di essere sottoposto ai controlli antidoping a sorpresa, che sono il sale dell’attività. Per questo io sostengo da anni che a gestire tali controlli dovrebbe essere direttamente la Wada o un ente terzo, non certo la Federazione di appartenenza dell’atleta che, ovviamente, ha interesse a “proteggere”, si fa per dire, i propri pupilli nella speranza di ottenere qualche medaglia».