Buscaglia: «Milano e Sassari favorite per la Coppa Italia»
L'anno passato la corsa della Dolomiti Energia Trentino, che si presentò a Desio alle Final Eight di Coppa Italia di basket come sorpresa della prima metà stagione, si interruppe già ai quarti di finale contro la Grissin Bon Reggio Emilia. Alla sua seconda esperienza nelle finali di Coppa Italia, l'obiettivo della squadra bianconera, che venerdì sarà impegnata contro la Giorgio Tesi Group Pistoia nei quarti di finale, sarà provare a fare meglio d'allora. Parola di coach Maurizio Buscaglia.
«Le Final Eight di Coppa Italia - afferma il coach di Trento - sono un evento che non ha bisogno di presentazioni. Per l'importanza del trofeo in sé, e per il format che condensa in tre giorni un sacco di partite da dentro e fuori che rappresentano l'essenza del nostro sport. Questa edizione avrà una favorita d'obbligo, ovviamente Milano, ma personalmente ritengo che anche Sassari possa dire la sua grazie all'esperienza fatta vincendo tutto l'anno scorso, oltre che grazie ad un roster di primissimo livello. Un passo dietro vedo poi un mare di outsider, tra cui un occhio di riguardo merita sicuramente Avellino, che è forse la squadra più in forma del momento».
«Noi - prosegue Buscaglia - ci presentiamo all'evento per la seconda volta nella nostra storia in serie A, con gli stessi punti che avevamo l'anno scorso, 22, e nella stessa posizione di classifica che avevamo l'anno scorso, sesti, ma con un anno di esperienza aggiuntiva in A sulle spalle e una qualificazione agli ottavi di Eurocup. L'obiettivo quindi sarà fare meglio dell'anno passato, quando uscimmo ai quarti, provando a vincere almeno una partita. Il quarto di finale contro Pistoia sarà per noi un bel banco di prova, su cui dovremo mostrare d'essere capaci di giocare una partita di grande attenzione e presenza per tutti e 40 i minuti. Filloy e Moore out? Probabilmente questo cambierà il modo in cui la Giorgio Tesi Group affronterà la partita, tendendo ad usare quintetti più fisici, e questo ovviamente comporterà degli adattamenti anche nel nostro piano partita. Come ho visto Berggren? E' un giocatore di grandissima presenza, da tutti i punti di vista. In campo, dove difende, corre, lotta, ma anche fuori, perché è davvero un team player».