È la grande sera di Roma-Real. Luciano Spalletti è fiducioso
Una sfida alla pari. Nella testa di Luciano Spalletti, la Roma non parte battuta col Real Madrid, avversario stasera all'Olimpico nell'andata degli ottavi di Champions League. Per il tecnico toscano i giallorossi dovranno scendere in campo avendo «il coraggio di osare», solo così non avranno rimpianti e potranno ripetere lo sgambetto del 2008 alle merengue. «Sarebbe una sorpresa ancora più grande di allora? A noi piace fare sorprese, giochiamo per dare degli impulsi forti... - sottolinea -. Non ci sono favoriti in questa sfida, abbiamo il 50% di possibilità di passare il turno». E il messaggio più che all'esterno sembra rivolto alla Roma stessa.
«Siamo sulla strada giusta e vedo la possibilità nei miei calciatori di fare un balzo in avanti ulteriore a quello che abbiamo fatto finora - spiega Spalletti -. Io non mi meraviglierei se la Roma lottasse fino al 95' della partita di ritorno per il passaggio del turno. E non mi meraviglierei se poi a passarlo fossimo proprio noi».
Fondamentale sarà l'atteggiamento con cui i giallorossi scenderanno in campo. Vietato quindi farsi paralizzare dal ricordo delle grandi «imbarcate» subite in passato con Bayern Monaco e Barcellona. «Anche io in precedenza ho subito delle importanti sconfitte - rammenta il tecnico andando con la mente al 7-1 in casa del Manchester United - ma accanto si possono elencare anche importanti vittorie. Sono convinto che questa Roma abbia delle potenzialità, deve avere solo una strada».
Ovvero: provare a vincere, senza mai rinunciare. «Io non sono contento quando la mia squadra non tenta, non prova a fare le cose, perché poi diventa tutto più difficile. Bisogna invece avere il coraggio di osare. Non ci pentiremo dei cattivi risultati, ci pentiremo di quando non abbiamo provato a tirar fuori il carattere». Insomma, il messaggio di Spalletti è di giocarsela alla pari.
Ecco perché per Cristiano Ronaldo assicura di non aver studiato particolari accorgimenti tattici: «Lui è uno dei più forti al mondo, un campione vero, un giocatore moderno che può fare sempre la differenza, però poi non vado a fare gabbie. Non dirò a tre dei miei giocatori di marcarlo, non dirò loro che valgono un terzo di Ronaldo, altrimenti mi ci vorrebbero 33 giocatori per affrontare il Real. Dirò a chi si trova nella sua zona che ha la possibilità di essere allo stesso livello».
E l'indiziato numero uno, per una questione di passo, è Florenzi. De Rossi tornerà invece a indossare la fascia da capitano, mentre Totti è destinato alla panchina. «Se è difficile tenere Francesco fuori? Io alleno la Roma, non solo Totti. Il mio obiettivo primario sono i risultati, e scelgo in funzione di questi, non in funzione di un giocatore. A volte la squadra può sopportare la mancanza di corsa di un elemento, ma in questo momento la Roma non può».