Ciclismo, Nibali da gregario al Tour per preparare i Giochi olimpici
Niente feste esagerate e nessun bagno di folla nella sua Messina, almeno per il momento. Vincenzo Nibali ha già chiaro in testa quale deve essere il prossimo obiettivo da raggiungere. E dunque, meglio non perdere la concentrazione. «Avevo due obiettivi a inizio stagione - ha detto oggi il campione siciliano - uno era il Giro e l’ho centrato.
Adesso sotto col secondo, le Olimpiadi di Rio, una gara di grande fascino e con un tracciato adatto a me. Ora lavoro per questo». Per quella medaglia olimpica che manca alla vetrina dei trofei del campione messinese che ha festeggiato la vittoria al Giro d'Italia a cena con squadra e famiglia (cugini, genitori, moglie e figlioletta), all’Università del Gusto di Pollenzo, a Bra (Cuneo). Con lui anche il presidente federale Renato Di Rocco e i dirigenti della sua squadra, i kazaki dell’Astana.
Festeggiamenti sobri, conclusi entro la mezzanotte, anche a causa della stanchezza accumulata. Per Nibali giornata trascorsa tra interviste (ha rivelato del sostegno ricevuto dal premier Renzi durante la corsa) e poi a casa. Ora il campione siciliano è atteso mercoledì al Quirinale. Poi si concederà dieci giorni di vacanze, necessari per ritemprare il fisico dalle tossine accumulate in oltre tre settimane di un Giro in cui ha speso tante energie nervose. Quindi il ritiro pre Tour de France in programma al Passo San Pellegrino dal 12 al 25 giugno. In Francia, il ruolo di Nibali sarà quello di chioccia per la stella emergente di Fabio Aru. Per il sardo la Grande Boucle è l’obiettivo stagionale dichiarato per mettersi alla prova con tutti i più forti dopo i piazzamenti sul podio rimediati al Giro e alla Vuelta. Nibali ci arriva paradossalmente nelle condizioni migliori, senza l’obbligo di vincere per forza che tante tensioni gli è costato al Giro. Anche se il vincitore della Corsa rosa, trionfatore nel Tour 2014, non ama sentirsi appiccicare la parola gregario. Quando nei giorni scorsi qualcuno gli faceva notare la stranezza di un campione costretto a compiti di assistenza, lo Squalo dribblava l’argomento: «Andiamo per fare entrambi un grande Tour. Fabio lo sta preparando bene, per me non sarà semplice visto che l’esperienza insegna che fare Giro e Tour insieme porta via tante energie».
Per un Tour al risparmio tifa anche il commissario tecnico Cassani che vuole Nibali in gran spolvero alle Olimpiadi su un tracciato, quello di Rio, che si presenta adatto alle sue caratteristiche. E dove la nazionale azzurra potrebbe presentarsi con una squadra a forte trazione Astana (con Nibali, anche Aru e Rosa?). Il Tour come test probante per «fare la gamba» in vista delle Olimpiadi, questa la strategia di Nibali per portare a casa l’ultimo trofeo, la medaglia d’oro olimpica.
Anche perché i Mondiali di Doha - è cosa nota - non piacciono allo Squalo. Un motivo in più per riversare tutte le energie sui Giochi Olimpici che potrebbero essere l’ultimo appuntamento stagionale per Nibali.
A quel punto, avrà già deciso il suo futuro. A fine anno le strade di Nibali e della Astana quasi certamente si separeranno.
Anche se le vittorie attenuano i dissapori, non è un mistero che i rapporti tra «lo Squalo» e il management kazako siano da tempo incrinati. Radio mercato parla di sirene mediorientali per il siciliano, attratto dal progetto del principe del Bahrein Nasser Bin Hamad al Khalifa che sta lavorando alla formazione di una squadra che farà il suo esordio nel World Tour nel 2017 e che avrebbe offerto al messinese il ruolo di leader in un team ambizioso e con un budget di spesa all’altezza. «I termini sono prefissati come da regolamento Uci - ripete da giorni il corridore - quando sarà il momento dirò tutto. Alle mie spalle c’è un’agenzia che sta lavorando per me». Questione di tempo, e sapremo se lo Squalo porterà le sue pinne a nuotare nel Golfo Persico.