Dustin Hogue, il primo colpo Usa della Dolomiti Energia
Si chiama Dustin Hogue il primo straniero ingaggiato dalla Dolomiti Energia per la prossima stagione di Serie A.
Di ruolo ala forte, compie 24 anni proprio domani e l’anno passato è stato il miglior rimbalzista del campionato greco con la maglia del Nea Kifissia.
Alto 198 centimetri per 100 chili di peso, Hogue è nativo di Yonkers, cittadina dell’area metropolitana di New York dove ha frequentato la Lincoln High School prima di trasferirsi nell’Iowa per frequentare il college. Dopo due anni a Indian Hills producendo rispettivamente 12,9 punti e 5,4 rimbalzi e 10,6 punti e 4,9 rimbalzi, si trasferisce a Iowa State dove gioca per due anni agli ordini di Fred Hoiberg arrivando sempre a disputare il torneo Ncaa.
Sotto la guida dell’attuale coach dei Chicago Bulls si mette in evidenza con una notevole stagione da junior (11,6 punti e 8,4 rimbalzi), impreziosita dai 34 punti messi a segno nella gara di Sweet16 giocata contro UConn, e dalla doppia doppia (12 e 10) di cui è protagonista alle Elite8 contro Michigan State. Da senior le sue cifre scendono, complice un calo nel minutaggio, a 9,3 punti e 4,9 rimbalzi, ma cresce nel contempo la sua percentuale al tiro da tre punti (43%, la migliore della sua carriera). Non scelto nel Draft NBA del 2015, ha giocato la scorsa stagione, la sua prima da professionista, nel campionato greco con il Nea Kifissia. Con il club ateniese disputa un’ottima annata, contribuendo alla qualificazione ai play-off del team (poi eliminato 2-0 dall’Aris Salonicco ai quarti) risultando il miglior rimbalzista del campionato con i suoi 8,1 palloni catturati di media che accompagna a 12,5 punti.
«Gran difensore, eccellente rimbalzista, è un’ala forte che corre bene il campo e può giocare sia dentro che fuori, facendo tante di quelle piccole cose che servono alle squadre per vincere - la descrizione che ne fa coach Maurizio Buscaglia -. È un ragazzo serio, di grande mentalità, che pensiamo si incastrerà benissimo nel roster che stiamo allestendo. Ha tantissimi margini di miglioramento e ci dà fiducia il fatto che nella sua prima stagione da professionista abbia già avuto modo di conoscere e adattare le sue caratteristiche alle necessità del basket europeo».