Tour, Froome blinda il giallo Fabio Aru vede il podio
Esistono due Tour de France: il primo, quello per la maglia gialla, non è mai cominciato, perché Christopher Froome ha da subito messo in campo il suo dominio assoluto. Il secondo invece deve ancora entrare nel vivo e riguada gli altri gradini, quelli meno nobili, del podio. E in questo, Fabio Aru può ancora recitare un ruolo di protagonista assoluto.
Lo scalatore sardo dell’Astana, alla sua prima partecipazione alla Grande Boucle, va oltre la semplice difesa dell’acquisito nella cronomentro individuale di Megeve, 17 chilometri con partenza da Sallanches che hanno fatto da palcoscenico della 18esima tappa.
Aru compie una piccola impresa perché, su un terreno a lui non sempre favorevole, chiude in terza posizione, a 33” dal solito Froome, che coprendo la distanza in 30’43” toglie proprio all’ultimo la leadership all’olandese Tom Dumoulin (Giant-Alpecin), che aveva fatto la bocca ad una grande tripletta.
L’unico brivido di questa corsa contro il tempo su un terreno di montagna è stato il computer «impazzito» sul passaggio intermedio di Froome, che sembrava aver perso addirittura minuti dall’australiano Richie Porte (Bmc), alla fine quarto accreditato dello stesso tempo di Aru. «Non mi aspettavo di battere Tom oggi, sono andato, ho spinto molto fin dall’inizio e sono molto felice», le parole a caldo di un Froome che ha ormai la sua terza maglia gialla riposta nel cassetto dell’albergo.«Restano due tappe molto dure, oggi sono contento per il risultato - ha detto invece Aru - Era un test molto importante perché siamo alla terza settimana, adesso devo recuperare e passare un po’ più di tempo con la mia famiglia prima delle ultime tappe». L’isolano, vincitore in carriera di una Vuelta, sa che domani e dopodomani, negli ultimi due appuntamenti in montagna, potrà contare sul suo team: «La squadra sarà compatta come lo è stata sinora. Ieri no visto un grandissimo Nibali, che mi sta aiutanto moltissimo in questo Tour, gli faccio i complimenti. Alle volte Vincenzo è stato criticato e ci sono rimasto male: lo ringrazio, così come ringrazio tutti gli altri compagni». A Parigi si può sognare il podio: «L’importante è continuare così - conclude Aru - Sto bene, a me non piace parlare tanto e penso soltanto a pedalare».
La concentrazione è massima perché Aru ha tanta voglia di partecpare alla festa dei Campi Elisi con un ruolo non da comprimario: Froome dista in classifica 6’08”, ma la seconda e terza piazza, occupate rispettivamente dall’olandese Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e dal britannico e maglia bianca Adam Yates (Orica) sono decisamente alla portata. Domani, venerdì, è in programma la 19esima e terz’ultima frazione, la Albertville-Saint Gervais Mont Blanc di 146 chilometri con arrivo in quota. Un tracciato in cui Aru darà ancora battaglia.