Dolomiti Energia, arriva la bestia nera Grissin Bon
Riuscire a mantenere la propria identità tecnica e societaria non è impresa da poco, soprattutto nella pallacanestro moderna. Come la Dolomiti Energia Trentino, però, anche la Grissin Bon Reggio Emilia ha da tempo scelto questa strada, ripartendo anno dopo anno da un solido nucleo di giovani italiani, su cui innestare di volta in volta stranieri dalle qualità funzionali a completare il mosaico. È forse anche per questo che il team allenato da Max Menetti, l’anno passato protagonista della Finale Scudetto persa contro Milano, si presenterà domenica al PalaTrento (palla a due ore 20.45, arbitri Enrico Sabetta, Guido Federico Di Francesco e Denny Borgioni) dopo un ottimo avvio di campionato, forte com’è di 6 punti in classifica totalizzati in quattro giornate. Guarda caso, gli stessi 6 punti sin qui totalizzati da Forray e compagni.
«Nel cambiamento Reggio Emilia è stata capace anche quest’anno di mantenere grande continuità tecnica» analizza coach Maurizio Buscaglia. Accanto al suo gruppo italiano, la Grissin Bon ha infatti aggiunto quest’estate pure la conferma di un playmaker di ottimo livello come Derek Needham, che dopo essere arrivato in Emilia al termine della scorsa stagione è rimasto per continuare a mettere le sue caratteristiche a disposizione della squadra. Su questa struttura sono arrivati giocatori complementari al progetto, facendo di Reggio una squadra estremamente pericolosa, sia dentro che fuori dall’arco dei tre punti, un po’ con tutti i giocatori del roster. Contro una squadra di tali qualità, con tanti giocatori versatili capaci di essere efficaci in tutte le fasi del gioco, dovremo fare il possibile perché la nostra difesa migliori nella sua capacità di tenere l’uno contro uno, senza però perdere di compattezza e di capacità di difendere di squadra aiutandoci l’un l’altro. Perché giocatori come Cervi, che con la sua stazza ci ha spesso dato problemi in passato, li contieni se fai un buon lavoro individuale con i lunghi, ma anche se i piccoli mettono forte pressione sulla palla, negando forte i passaggi sul perimetro e togliendo al loro attacco la sua fluidità. Proprio come gli esterni reggiani possono essere limitati se assieme ad una grande prestazione difensiva degli esterni, arrivano anche gli aiuti dei lunghi con i tempi giusti. Cosa mi piace di più della nostra squadra? Come i ragazzi sanno stare insieme, sia in attacco che in difesa, senza egoismi, e come sanno assorbire i principi tecnici su cui lavoriamo nel quotidiano. E poi la capacità mentale che hanno di non mollare mai».
Per Diego Flaccadori «la gara contro Reggio Emilia sarà estremamente difficile, ma ci darà la possibilità, in caso di vittoria, di restare nelle posizioni alte della classifica. Avremo quindi tantissima voglia di fare bene, caricati da un pubblico che non mancherà di sostenerci nei nostri sforzi per provare a fare il colpaccio».
«Reggio - continua la giovane guardia bianconera - ha tanti giocatori che possono crearci difficoltà: penso, ad esempio, a esterni come Della Valle e Aradori. Conosciamo bene le loro doti: sappiamo che a Della Valle non bisogna concedere un centimetro di spazio altrimenti con la sua capacità di caricare rapidamente il tiro può essere letale, così come sappiamo che Aradori può tirare da fuori, creare dal palleggio e all’occorrenza pure andare spalle a canestro. Dovremo essere bravi a limitarli nelle cose che sanno fare meglio, restando intensi e concentrati per quaranta minuti. I miei inizi di gara in attacco? Negli ultimi match mi è capitato di partire col piede giusto, questo ovviamente aiuta a entrare bene in partita, ma difesa e sostegno ai compagni sono comunque aspetti da non trascurare mai, soprattutto qualora in attacco non si riesca ad essere subito pericolosi. Cosa rende speciale questa Dolomiti Energia? Da quando sono a Trento non ho mai giocato in un gruppo così compatto. Abbiamo avuto questo livello di unione anche nelle scorse stagioni, ma non avevamo raggiunto questa compattezza già dopo quattro giornate di campionato».