Spogliatoi a pezzi, ira Milan dopo la beffa dello Stadium
Un’altra bufera sugli arbitri accompagna la Juventus nel volo verso il sesto scudetto consecutivo. Dieci giornate da giocare, 8 punti di vantaggio come minimo (se la Roma vince domani): i giochi sembrano fatti per entrare nella «leggenda» dei sei scudetti consecutivi.
Per la capolista, che ha piegato il Milan con il discusso rigore di Dybala per un fallo fischiato al minuto 49 e 30" del secondo tempo, l’unica conseguenza della burrascosa serata sono le «ferite» allo spogliatoio, causate dallo sfogo rabbioso di alcuni giocatori di Montella. Danni ad arredi e simboli dei successi bianconeri, staccati e fatti a pezzi, secondo quanto filtrato dallo Stadium.
Il Milan si trincera dietro il no comment, la Juventus non si sofferma sull’accaduto, ma l’escalation di proteste e rabbia che sta avvelenando il clima delle partite casalinghe dei bianconeri, sconcerta anche il club guidato da Andrea Agnelli.
Che ricorda come anche ieri il primo episodio da moviola della partita sia andato a suo danno, il rigore negato a Dybala per un fallo di Zapata. E che, sul web, evidenzia i numeri della partita: «20 a due il conteggio dei tiri effettuati, la rete del momentaneo pareggio rossonero arrivata col primo tiro nello specchio e con il primo tocco in area di rigore».
Le scuse di Montella «a nome della squadra, per la veemenza e l’esagitazione, fatte ieri sera nella sala conferenze dello Stadium prima che si sapesse dei vandalismi nello spogliatoio, hanno già svelenito un pò il clima, ma resta il disappunto degli stessi bianconeri: «Quando gli episodi sono a nostro favore, si fa sempre un bordello», è stata la frecciata di Allegri, che si è accompagnata all’ironia di Dybala: «Siamo abituati alle lamentele, ma bisogna essere più onesti: quando capita a noi, continuiamo a lavorare e basta».
E al lavoro i bianconeri sono tornati già questa mattina, a Vinovo, per preparare il ritorno degli ottavi di Champions League con il Porto, martedì sera allo Stadium. La Juventus parte dal 2-0 dell’andata al «Dragao», è praticamente in una botte di ferro. E sogna in grande, come testimonia Dani Alves: «Sono convinto - dice l’esterno brasiliano - che, se facciamo la nostra strada con tranquillità e personalità, senza paura di sbagliare, possiamo arrivare fino alla fine».
Martedì sera Allegri riavrà Cuadrado, assente con il Milan per squalifica, e Manduzkic, bloccato all’ultima ora da una colica intestinale, ma probabilmente ancora mancherà ancora Chiellini. «Non vediamo l’ora di giocare con il Porto - dice ancora Dani Alves - e di vivere il sorteggio dei quarti di finale. Sono arrivato in una squadra che vuole vincere tutto. Non abbassiamo mai la testa, non perdiamo mai la voglia: questo, alla fine, ti fa portare a casa il risultato».
Allegri ha fatto pubblicamente i complimenti ai suoi giocatori, «che non si accontentano mai», ma ha ricordato come il primo imperativo sia «non abbassare la guardia».