La Diatec Trentino a caccia del sogno Oggi prima gara di finale con la Lube
Una Diatec irriconoscibile, rispetto a quella vittoriosa con Perugia, esce con le ossa rotte dalla gara-1 di finale scudetto sul campo della Lube Civitanova. I marchigiani, trascinati dagli ex gialloblù Sokolov e Juantorena, si sono imposti con un eloquente 3-0 senza mai dare l'impressione di poter essere impensieriti dalla squadra di Lorenzetti, che è chiamata ora al riscatto il 4 maggio in gara-2 al PalaTrento.
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L'ANALISI DI GUIDO PASQUALINI alla vigilia del match
«Siamo arrivati in finale con merito e ora vogliamo pensare solo a divertirci e far divertire i nostri tifosi.
Sappiamo che il pronostico è tutto dalla loro parte e allora giochiamo spensierati, senza pressioni addosso e con tanta voglia di stupire ancora».
La frase è del capitano, Pippo Lanza, e fotografa bene lo stato d'animo con cui la Diatec Trentino dovrà scendere in campo oggi a Civitanova Marche (ore 18, diretta Raisport) in gara 1 di finale scudetto contro la favoritissima Lube.
Per dire, le agenzie di scommesse per il match odierno quotano il successo dei marchigiani a 1,28, quello dei trentini a 3,30.
Del resto sono i numeri a parlare, sia di squadra sia individuali. La Lube ha concluso la regular season al primo posto con 68 punti e soltanto 3 sconfitte al passivo, la Diatec con 62 punti e 5 ko; dei quattro precedenti stagionali Civitanova ne ha vinti tre (finale per il terzo posto in Supercoppa, finale di Coppa Italia e gara interna in regular season), Trento uno solo (in casa in campionato con Sokolov fuori a metà match per infortunio); in semifinale i ragazzi di Blengini (pure imbattuti in casa) sono riusciti a espugnare il PalaPanini a Modena, quelli di Lorenzetti hanno sempre perso a Perugia.
Passando poi ai singoli, la statistiche della Legavolley (si veda nella pagina fianco) dicono che, ricezioni perfette a parte, i top player della Lube sono davanti in tutti i fondamentali a quelli della Diatec. Dopo un avvio di stagione con qualche titubanza, il coach marchigiano ha trovato il jolly quando ha recuperato il redivivo Kovar e ha quindi potuto schierare Grebennikov libero.
Da quel momento sono arrivati soltanto successi, se si escludono due ininfluenti sconfitte al tie break con Molfetta (all'ultima giornata di regular season, con il primo posto già sicuro) e nei Playoffs12 di Champions con Belchatow, con la qualificazione già conquistata grazie al 3-1 in trasferta all'andata. Punti deboli non ne ha: Juantorena e Sokolov non dobbiamo spiegare chi sono, Christenson vale Giannelli,
Stankovic è forza ed esperienza, Kovar è risorto, Candellaro è la sorpresa, Grebennikov è il libero più forte del mondo.
Se poi guardiamo la storia, vediamo che l'allora Macerata, quando ha conquistato la finale scudetto (2006, 2012 e 2014), ha sempre portato a casa il tricolore.
Per questo ha ragioni da vendere il tecnico Angelo Lorenzetti quando, prendendo spunto dallo striscione della Curva Gislimberti apparso in gara 5, afferma che questa volta bisognerà fermarsi «più in là dell'oltre».
Eppure...
Eppure Trento si trova nelle condizioni di Tours in occasione della finale di ritorno di Coppa Cev: non ha nulla da perdere, può permettersi di rischiare, e di sbagliare, consapevole che arrivare in finale scudetto a inizio stagione, per tutti, era soltanto un sogno.
Il carattere la squadra ce l'ha. Lo ha dimostrato proprio sabato scorso al PalaTrento. Dopo aver incredibilmente perso la Coppa Cev a Tours e aver subìto un pesante ko in gara 4 di semifinale a Perugia, la Diatec ha reagito in maniera strepitosa asfaltando Zaytsev, Atanasijevic e compagni. E allora, ragazzi, provateci ancora.