Fabio Fognini eliminato al Foro Italico Ora vola a Barcellona dalla Pennetta incinta
Ancora una volta, come già accaduto nel 2015, ottavi di finale fatali per Fabio Fognini al Foro Italico. Il ligure, numero 29 del ranking mondiale, ha ceduto per 63 63, in un’ora e 18 minuti di gioco, al tedesco Alexander Zverev, numero 17 del ranking mondiale e sedicesima testa di serie. Per il numero uno azzurro era solo la seconda presenza al terzo turno di Roma in undici partecipazioni.
“I Pirati dei Caraibi” che saluta l’ingresso dei giocatori in campo è la colonna perfetta per Fabio Fognini, il cui look richiama un po’ quello di Jack Sparrow, compresa la T-shirt con tanto di tigre ruggente sulla schiena (tanto per avere l’occasione di citare anche i personaggi di Salgari). Il boato col quale il pubblico del Centrale saluta la presentazione del 29enne di Arma di Taggia è di quelli che scalda il cuore, proprio quello che ci vuole per una grande impresa. Per dare seguito a quella di martedì sera contro Murray. Visto che per il momento la telefonata da fiocco azzurro non è arrivata. Dall’altra parte della rete l’avversario in questo terzo turno (ottavi) è di quelli da prendere con le molle: Alexander “Sascha” Zverev, 20enne tedesco di Amburgo ma di origini russe, numero 17 del ranking mondiale e sedicesima testa di serie, leader incontrastato della Next Gen. Il suo volto resta imperturbabile, così come il suo sguardo di ghiaccio. Nel box di Fognini c’è anche Christian Vieri: in tribuna Rod Laver.
La cronaca. I due, mai affrontatisi in precedenza, hanno cominciato subito a fare sul serio, senza fare complimenti. Il primo momento di difficoltà lo ha avuto Fabio al quarto gioco, quando ha ceduto la battuta alla terza palla-break. In un attimo “Sacha” è scappato avanti 4-1 con Fognini che ha provato a rimanergli attaccato ma il primo set è finito nelle mani del tedesco, nonostante un tentativo di recupero nel nono gioco, l’unico nel quale è riuscito ad arrivare a 40 sul servizio del suo avversario. Il problema è che Fabio gioca due metri dietro la riga di fondo: Zverev con i piedoni ben dentro il campo e per giunta mettendo sempre dentro la prima. Il ligure ha perso la battuta subito in avvio di seconda frazione ed è apparso un po’ frustrato per uno Zverev che proprio non lo lascia giocare.
Nel secondo gioco Fognini ha fallito una chance per il contro-break, si è arrabbiato per una prima di Zverev giudicata buona ed ha beccato anche un “warning” dal giudice di sedia Mohamed Lahyani. Intanto il tedesco non solo è salito 2-0 ma ha anche brekkato ancora l’azzurro. Nel quarto gioco “Sascha” ha recuperato dallo 0-30 ed il vantaggio è diventato pesante (4-0). La testa di Fabio è oramai da un’altra parte, anche se nel quinto gioco è riuscito a fermare a cinque la striscia vincente di Zverev. Sotto 1-5 Fognini ha tentato un ultimo assalto al tedesco, riuscendo anche a strappargli per la prima volta la battuta nel match (ottavo game) e recuperando fino al 3-5. Nel nono gioco Fabio ha avuto due chance del 4-5 ma poi ha perso gli ultimi quattro punti. E la partita.
E mentre Fognini è pronto a schizzare sul primo aereo per Barcellona per correre dalla sua Flavia, Alexander prosegue la sua corsa agli Internazionali BNL d’Italia, per di più senza aver ceduto un set in tre incontri. In questa prima parte di stagione Zverev ha già vinto due tornei, Montpelier sul veloce indoor e Monaco sulla terra (a testimonianza della versatilità del ragazzone teutonico), che nel suo palmares vanno ad aggiungersi al trofeo conquistato a San Pietroburgo lo scorso ottobre. Ma sempre quest’anno ha anche fatto quarti a Miami ed a Madrid, proprio la scorsa settimana. E tutto questo senza aver ancora espresso fino in fondo il suo potenziale.
Non è ancora il Novak Djokovic che i suoi colleghi hanno imparato a temere come la peste, ma non è nemmeno la sua versione svuotata che per qualche mese ci ha quasi spaventati. E’ questo il responso reso dall’esame Roberto Bautista Agut, sostenuto dal serbo senza lode ma con una buona valutazione.
Il numero 20 del mondo è stato sconfitto dal serbo con il punteggio di 64 64, esattamente identico a quello con cui lo spagnolo aveva battuto Nole a Shanghai. Era stato il loro ultimo incontro diretto e, nonostante il suo passaporto spagnolo, si giocava sulla superficie dove Bautista Agut si esprime al meglio. Anche sulla terra battuta degli Internazionali BNL d’Italia, però, i suoi colpi piatti e penetranti hanno messo in mostra qualche lacuna ancora attuale nel gioco dell’ex numero 1 del mondo.