Dolomiti Energia, dopo il Ko si pensa a gara 4 di domani
Niente da fare. Davanti al proprio calorosissimo pubblico alla Dolomiti Energia non è riuscito il terzo miracolo di fila contro Milano. Gara 3 delle semifinali scudetto l'ha vinta meritatamente l'Ea7 per 87 a 66, ritrovando in un colpo solo morale e fiducia dopo il doppio ko casalingo.
Un successo figlio senz'altro della necessità di reagire, ma anche di qualche difetto di troppo che ieri sera l'Aquila non è riuscita a nascondere: rotazioni corte, scomparsa dell'effetto sorpresa e, forse, un'eccessiva sicurezza nelle proprie forze (per altro in calo). L'errore, più grande, probabilmente, è stato quello di non aver aggredito Milano fin dalla palla a due, permettendole anzi di prendere coraggio e tranquillità. Sbaglio fatale se hai di fronte gente che sa passarsi la palla e fare canestro e che ha in squadra... Davide Pascolo.
Domani, mercoledì 31 maggio, alle 20.45, il PalaTrento ospiterà gara 4 (la serie è al meglio dei 7 incontri), mentre gara 5 è in programma il 2 giugno a Milano.
Aquila con il solito quintetto, mentre Repesa mischia per l'ennesima volte le carte e schiera alla palla a due Cinciarini, Hickman, Sanders, Pascolo e Tarczewski. L'unica certezza in casa milanese è lo striscione degli ultras contro la dirigenza.
Milano parte bene nel segno di Hickman e Pascolo. Sette punti a testa contribuiscono a lanciare l'Ea7 sul 21 a 11 del primo quarto. Trento infatti non riesce a ingabbiare più di tanto il talento milanese con la propria difesa aggressiva. Anzi, sono i biancorossi a mettere in difficoltà l'attacco trentino con qualche bella azione di pressing che porta la squadra di Buscaglia a perdere 7 palloni in 10 minuti. Troppi. Decisamente troppi. Anche perché poi l'Aquila trova un'estrema difficoltà nel mettere a bersaglio anche gli appoggi più facili, e pure le seconde opportunità date dai rimbalzi d'attacco molto spesso producono tentativi solo maldestri, facili prede del tagliafuori dei lunghi milanesi. Il risultato è che nel primo quarto l'Ea7 segna con il 55% da sotto (6/11), mentre la Dolomiti Energia è ferma ad un misero 25% (3/12).
Il PalaTrento - ieri sera veramente pieno e caldo - le prova tutte a dare coraggio ai propri beniamini, ma quando si trovano solo tiri frettolosi e poco preparati è difficile segnare.
Milano, al contrario appare più tosta, pronta di testa e concentrata anche in difesa. La Dolomiti Energia, invece, è stranamente nervosa e non riesce ad approfittare neppure dei liberi e del possesso palla scaturiti dal fallo tecnico rifilato dagli arbitri a Mclean.
Nel secondo quarto il copione si ripete e Milano, trascinata dal solito Pascolo (a cui evidentemente l'aria di Trento fa sempre bene) e da Sanders, spinge a fondo, raggiungendo anche i 14 punti di vantaggio sul 27 a 14. Dall'altra parte, con un Beto che sparacchia da 3 (0/4 all'intervallo) e un Sutton che resta incredibilmente soltanto la brutta copia della regular season, gli unici a tenere botta sono Dustin Hogue (finché non commette il terzo fallo), Shavon Shields, ma soprattutto Diego Flaccadori. Come nel terzo quarto di gara 2 a Milano, sono i 9 punti quasi in fila del più giovane della compagnia a tenere Trento sui fanalini di coda dell'Ea7 (34-27). Non mancherebbe tanto per trovare la parità se Hogue, Sutton e Beto riuscissero a trasformare in punti i tanti falli subiti: il 7/13 ai liberi del primo tempo grida vendetta.
È anche vero, comunque, che non c'è un unico fondamentale mal eseguito. Ci sono tanti piccoli particolari che non funzionano: le infrazioni di passi di Beto e Sutton, le linee laterali pestate da Shields, l'incapacità di contenere i lunghi milanesi nel cuore dell'area (4/4 di Tarczewski, 2/2 McLean), le palle incredibilmente scivolate dalle mani a Sutton. Forse la Dolomiti inizia ad avere meno... Energia dopo 5 gare di playoff giocate sempre al massimo, di sicuro Milano ? sentendosi ad un passo dal baratro e bersagliata dalle critiche - ha iniziato a reagire.
Tanto che in avvio di terzo quarto, spinta dai soliti Pascolo, Hickman e Tarczewski, ha iniziato a macinare canestri a ripetizione, mentre sul fronte trentino l'unico a provare a reagire è stato Shavon Shields. L'Ea7 è arrivata anche a +18 prima che 3 canestri di fila di Craft ridessero qualche speranza a Trento (51-65).
Un passivo di 14 punti sarebbe recuperabile per l'Aquila vista in tante gare del girone di ritorno, ma non da quella in campo ieri sera. Una giornata storta può starci e vincere sempre non è possibile, specialmente se hai di fronte quelli che sono pur sempre i Campioni d'Italia.
L'importante ora è resettare tutto e, se possibile, ritrovare forza ed energia per domani sera. Tutto sommato la Dolomiti Energia è ancora in vantaggio nella serie e si gioca gara 4 in casa. Dalla sua avrà ancora il pubblico (che ieri l'ha sostenuta alla grande finché aveva senso) e un Aaron Craft a cui davvero non piace perdere. Il play americano ieri sera ha dato l'impressione di essere uno dei pochi ? assieme al solito Forray e a Flaccadori - ad averci provato fino alla fine: bisogna ripartire da qui. Sperando che Beto Gomes ritrovi mira e che Sutton (0 punti ieri!) si risvegli dal suo misterioso letargo estivo.
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