Azzurrini, travolti dai cechi Ora bisogna battere la Germania
Adesso si fa veramente dura. Un'Italia a tratti troppo lenta, prevedibile (e sprecona) cade in malo modo contro la Repubblica Ceca, complicando maledettamente il suo cammino verso la semifinale degli Europei: anche un successo contro la Germania, comunque necessario, potrebbe non essere sufficiente per superare il turno. Un vero peccato, dopo la buona vittoria sulla Danimarca: i cechi, ben organizzati e rapidi nelle ripartenze, erano comunque alla portata degli Azzurrini, forse entrati in campo con poca grinta.
Solo dopo il vantaggio di Travnik nel cuore del primo tempo, l'Italia si è svegliata un pò, trovando a metà ripresa con Berardi l'illusorio 1-1: gli errori di Petagna hanno facilitato la rinascita della Repubblica Ceca, che con Havlik e Luftner ha condannato gli uomini di Di Biagio.
Che erano partiti aggressivi, con il ct che ha cambiato rispetto al successo sulla Danimarca: i volti nuovi sono Ferrari, Calabria, Grassi e Cataldi. Proprio il centrocampista della Lazio ha innescato Bernardeschi, palla dentro per Petagna che non ci arriva. Come domenica, è Berardi ad agire a destra nel tridente: l'attaccante del Sassuolo non approfitta, per un soffio, di un pericolosissimo retropassaggio di Havel al suo portiere Zima.
Per Rugani e compagni il principale spauracchio, si sa, è Schick, promesso sposo juventino, ma è di Bernardeschi - altro obiettivo di mercato bianconero - la prima vera conclusione: sinistro centrale, Zima in due tempi. Cechi pericolosi dalle parti di Donnarumma attorno al 20': dopo una respinta corta della difesa azzurra, Hasek spara col destro, impreciso.
Il peggio (per l'Italia) deve ancora venire. Sponda di Schick, Rugani scivola e lascia strada Travnik: il capitano, dal limite, beffa Donnarumma e fa gioire i tanti tifosi cechi arrivati nella vicina Tychy. Immediata la risposta dell'Italia con la punizione di Berardi, quindi il guizzo di Schick: Donnarumma c'è.
Occasionissima per Petagna (33') che grazia Zima, attento poi sul mancino di Bernardeschi (39'), la Repubblica Ceca dà però sempre impressione di grande pericolosità quando riparte in contropiede.
Di Biagio lancia Chiesa per Grassi, l'ingresso dell'esterno viola dà linfa all'attacco azzurro: Bernardeschi e Berardi devono però fare i conti con Zima, poi è bravissimo Simic ad anticipare Rugani sul più bello. Al 70' il meritato pareggio dell'Italia: Zima respinge il tocco di Berardi ma nulla può sul successivo colpo di testa dell'esterno calabrese. Può iniziare un'altra partita, anche se Jankto mette qualche brivido a Ferrari e company. Due grandi chance per l'Italia: Chiesa lascia Havel sul posto ma non trova Petagna; poi dà il la al contropiede di Berardi che innesca l'attaccante dell'Atalanta, che spreca malamente con un cucchiaio decisamente fuorimisura. La solita legge non scritta del calcio punisce l'Italia: i due nuovi entrati di Lavicka confezionano il nuovo vantaggio ceco, Chory per Havlik che indovina l'angolino dal limite. Dentro anche Cerri, ma arriva addirittura il 3-1: bolide di Luftner, Donnarumma in ritardo. Sabato con la Germania servirà un'impresa. E potrebbe anche non bastare.
«Non tutto è compromesso, ma certo ora la situazione è complicata» ha detto Gigi Di Biagio. «Nel primo tempo abbiamo sofferto il pressing, Merito loro, mentre noi non siamo stati veloci. Poi siamo rientrati in partita in un momento complicato, ma non abbiamo tenuto l'ordine».