Juventus, Buffon «chiama» Bernardeschi e Donnarumma

Ancora una stagione, forse l’ultima, e in fondo l’ennesimo traguardo ambizioso: il sesto Mondiale. A quasi 40 anni - li compirà il prossimo 28 gennaio - Gianluigi Buffon si prepara nella sua Versilia ad un «anno stimolante», il diciassettesimo con la maglia della Juventus. «Sono curioso di vedere come risponderò», rivela il numero uno, che dopo l’addio di Totti è rimasto l’unico in attività ad avere superato le mille presenze in serie A. «Darò il meglio di me perchè, in certe condizioni e con una certa attenzione, so di poterlo fare», assicura.

A un mese dalla finale Champions, la sconfitta col Real Madrid sembra avere lasciato soltanto una gran voglia di ricominciare. Nessun rimpianto, neanche per quel Pallone d’Oro che Cardiff sembra avere allontanato dalla sua bacheca. Per conquistarlo, ricorda Buffon, «devi vincere trofei unici» e questo «non è accaduto». «Siamo andati lontano dal vincere la finale Champions», ammette senza cercare scuse, perché «ci sono dei risultati e dei valori che vanno accettati». E «in questi dieci anni - prosegue - il dominio di gente come Cristiano Ronaldo e Messi è talmente importante che un terzo incomodo farebbe veramente fatica a inserirsi tra loro due....».

La voglia di provarci ancora, comunque, non è venuta meno, come quella di giocare un’altra finale, magari con una Juve ancora più forte come le prime mosse di mercato sembrano confermare. «Bernardeschi? È uno da Juve», dice Buffon del giovane viola, toscano come lui, che i bianconeri sono sul punto di acquistare. «Ha doti tecniche e fisiche da giocatore importante - aggiunge - e il carattere e il cuore di chi vuole arrivare tra i grandi e starci. Sarei felicissimo di quest’opzione...».

Un altro baby dall’avvenire assicurato è Donnarumma, che Buffon vedrebbe davvero bene come suo erede in bianconero. «Se la Juve avesse questo tipo di opportunità farebbe un grandissimo acquisto e non sbaglierebbe sicuramente. Ma ci sono tante dinamiche che vanno tenute in considerazione», spiega il numero uno, che non si lascia andare a facili consigli al giovane collega alle prese con un difficile rinnovo col Milan. «A Coverciano abbiamo parlato un quarto d’ora della sua situazione, ma come tutte le persone deve fare quello che si sente - conclude Buffon - Deve fare la cosa che lo rende felice...».

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