Ventura cancella la Spagna: «In Russia ci saremo»
Gian Piero Ventura cancella, con un colpo di spugna, la Spagna e pensa a Israele, terz’ultimo ostacolo prima del quasi certo spareggio - con partite d’andata e ritorno - nel cammino verso i Mondiali dell’anno prossimo in Russia. Il ct azzurro confessa, alla vigilia del match a Reggio Emilia, che non teme esclusioni e che, per fare questo, «servono i fatti». «Le partite vanno giocate e, se non le giochi, non puoi avere certezze», filosofeggia il ct. Nel giorno in cui il presidente Figc, Carlo Tavecchio, gli «ha rinnovato la fiducia», ricordando che «l’ipotesi della non qualificazione sarebbe un’apocalisse», Ventura ridimensiona la vicenda («Mi sembrano termini un po' enormi»), come a voler spegnere le roventi polemiche dopo la sonora sconfitta di Madrid. «Se dovessimo incontrare la Spagna al Mondiale con una buona preparazione alle spalle, sicuramente vedremmo una partita diversa», le parole rassicuranti del ct, che poi inquadra il prossimo avversario, ricordando di «avere grande rispetto per Israele», che «ci ha fatto soffrire all’andata. Vengono da una sconfitta e vorranno riscattarsi».
L’Italia è ormai destinata all’appendice dei Play-off e Ventura si è già abituato all’idea. «Il pensiero di non andare al Mondiale non lo prendo nemmeno in considerazione - dice -. È chiaro che, quando sei nel girone con la Spagna, devi mettere in preventivo di arrivare secondo; noi siamo stati bravi a restare a pari punti fino allo scontro diretto, meno a farci sconfiggere e adesso ci restano i Play-off. Sono d’accordo con Tavecchio che uscire sarebbe una cosa davvero assai brutta ma, se vinceremo contro Israele, il secondo posto è praticamente sicuro. Prendiamo atto delle difficoltà in Spagna e andiamo avanti».
«La partita di Madrid è una tappa di un percorso di crescita all’interno di un progetto», aggiunge poi il ct azzurro. Che, a proposito del modulo e delle critiche piovutegli addosso dopo avere deciso la disposizione tattica della squadra al Bernabeu, ammette che «chi fa questo lavoro deve imparare ad accettare le critiche, purchè siano costruttive: quelle aiutano a crescere. Abbiamo la possibilità di fare delle scelte di volta in volta, anche in relazione alle caratteristiche dei nostri giocatori. La Spagna ci ha, e mi ha, insegnato alcune cose, io non mi fisserei su un modulo, adesso si parla di moduli perchè c’è stata una sconfitta. Abbiamo la possibilità di giocare in maniera diversa, abbiamo cambiato spesso. Abbiamo iniziato un percorso con un gruppo di calciatori, un percorso che prevede una crescita e la valutazione di varie situazioni. Non è che sia cambiata qualcosa dopo la Spagna, è cambiata semmai la classifica».
Gigi Buffon in Spagna è stato messo sul banco degli imputati, per avere offerto una prestazione non all’altezza della sua fama. «Nel calcio tutto è opinabile e spesso l’opinione viene fatta passare per verita. Le critiche vanno accettate come l’alternarsi delle stagioni e sono inevitabili. Ti senti ferito se realmente vai incontro a delle critiche reali e costruttive, se c’è il tiro al piccione non intacca quello che sono e quello che voglio continuare a essere».