Italbasket, l'annuncio di Datome: «Un anno di stop con la Nazionale»
«Da dirigente sportivo sono abituato a vittorie e sconfitte, fra calcio, basket e Coni. Bisogna essere sereni e obiettivi nell’analisi: sono certo che abbiamo fatto il nostro dovere, questo poteva produrre in questo momento il basket italiano. Abbiamo fatto una bella figura, certo non ci si può accontentare perchè, se ti chiami Italia, devi puntare sempre al meglio». Lo ha detto Gianni Petrucci, presidente della Federbasket di ritorno dall’Europeo di basket, dove l’Italia si è fermata nei quarti, battuta dalla Serbia.
«Adesso lo scettro del comando passa a Meo Sacchetti - ha aggiunto -. È chiaro che dobbiamo fare delle analisi sul perchè non prendiamo medaglie. Però, se si vanno a guardare gli ultimi due Europei, siamo arrivati fra le prime otto. Ho già parlato con Bianchi della Lega di Serie A, hanno proposte nuove, interpelleremo anche l’Associazione giocatori, il Consiglio federale ai primi di ottobre. Speriamo si possa ripartire con grande slancio».
Intanto il capitano azzurro Gigi Datome annuncia sui social la volontà di prendersi una pausa dalla Nazionale. «Ci sto pensando - conferma -. Credo che la prossima estate me la prenderò libera. Ho già criticato la nuova formula Fiba e non voglio dilungarmi ulteriormente, ma lo farei principalmente perchè so che mi farà bene, dopo un’altra stagione di 75 partite si spera, staccare per un’estate e lavorare sul mio corpo».
In bocca al lupo a coach Sacchetti e ai ragazzi che parteciperanno alle qualificazioni d’inverno. Sarà comunque una bella occasione per tanti ragazzi che potranno vestire la maglia azzurra e vivere un’esperienza internazionale», aggiunge l’ala del Fenerbahce, ancora deluso per il risultato di ieri. «Rimane addosso sicuramente un’altra estate intensa e al contempo gratificante, perchè è stato gratificante lavorare con un gruppo di persone serio che si è preparato al meglio e ha cercato di andare oltre i propri limiti - scrive ancora Datome - A volte riuscendoci a volte no. Queste son cose che non sottovaluto e non do per scontate. Ma la sensazione più grande e più dolorosa è finire l’ennesima estate con niente in mano. E il tempo passa. Sarà che le ambizioni avute son state magari più alte delle reali potenzialità, ma ho sempre puntato lo sguardo lontano. È bello avere una lepre da rincorrere in ogni percorso. Ci sono squadre che sono arrivate in semifinale che hanno meritato meno di noi? Penso di no. Ci sono squadre che non sono arrivate ai quarti che erano più attrezzate di noi? Penso di sì. Può questo sillogismo farci dormire tranquilli? Purtroppo no, perchè se si vuole ottenere di più si deve fare di più. Tenere a mente cosa si poteva fare meglio e lavorare per essere più pronti la prossima volta».