Calcio, nuovo mister al Toro identikit di Walter Mazzarri
Dopo l'esonero di Sinisa Mihajilovic, il Torino ha ufficializzato l'arrivo sulla sua panchina di Walter Mazzarri.
Walter Mazzarri è nato a San Vincenzo l’1 ottobre 1961. Ha giocato come centrocampista in alcune delle squadre più importanti d’Italia, tra cui la Fiorentina e il Cagliari. Da allenatore comincia come secondo di Renzo Ulivieri, prima a Bologna e poi a Napoli. Con la società rossoblù guida anche la Primavera, per poi approdare ad Acireale in C2; quindi il passaggio a Pistoia in C1 (decimo). Nel campionato 2003-04 viene ingaggiato dalla squadra della sua città, il Livorno, in serie B, e conduce gli amaranto alla promozione diretta in serie A. L’anno successivo viene ingaggiato dalla Reggina. A Reggio Calabria Mazzarri trascorre tre anni importantissimi: nel suo primo campionato in riva allo Stretto, quello 2004/05, porta la squadra al 10° posto in serie A; l’anno successivo, malgrado uno stentato inizio, riesce poi a condurre la squadra verso una tranquilla salvezza. Nella stagione seguente conquista la permanenza nella massima serie all’ultima giornata, nonostante una penalizzazione di 15 punti (poi ridotti a 11), inflitta alla squadra nell’ambito di Calciopoli. Senza questa penalizzazione la formazione calabrese si sarebbe qualificata per disputare l’Intertoto. L’1 giugno del 2007 Mazzarri viene ingaggiato dalla Sampdoria, firmando un contratto biennale con opzione per il terzo. Durante la sua prima stagione a Genova, dopo un ottimo campionato, porta la Sampdoria alla matematica qualificazione alla Coppa Uefa 2008/09, con 2 giornate di anticipo sulla fine del campionato, chiuso al sesto posto, con 60 punti.
La stagione successiva non è invece altrettanto favorevole per il tecnico blucerchiato, la squadra lotta per la salvezza e chiude il torneo in posizione anonima, anche se raggiunge la finale di Coppa Italia, poi persa con la Lazio, ai rigori. Il 6 ottobre 2009, dopo le prime 7 giornate di campionato, viene ingaggiato come allenatore del Napoli in sostituzione di Roberto Donadoni, 11 anni dopo l’esperienza come allenatore in seconda. Mazzarri cambia volto alla squadra e con la vittoria a Verona contro il Chievo (1-2) del 2 maggio 2010 porta il club partenopeo all’aritmetica qualificazione in Europa League, con due giornate di anticipo, chiudendo quindi il campionato al sesto posto, con 59 punti. Ma il vero capolavoro lo compie nella stagione successiva, col Napoli che arriva a lottare anche per lo scudetto con Milan e Inter, fino a chiudere al terzo posto, quello che garantisce il biglietto diretto per la fase a gironi della Champions. L’ultima annata, poi, è stata caratterizzata dal trionfo in Coppa Italia (il quarto nella storia del club partenopeo), in finale sulla Juventus, contro la quale poi ha perso «amaramente» e con notevoli contestazioni la Supercoppa. In campionato, invece, il Napoli ha chiuso al quinto posto, pagando gli sforzi della Champions, nella quale il Napoli ha superato un girone di ferro, contro Bayern, Manchester City e Villareal, prima di arrendersi agli ottavi, contro il Chelsea (poi vincitore della Coppa) ai supplementari.
Mazzarri ha portato il Napoli al secondo posto, chiudendo a quota 78 punti a -9 dalla Juve.
Chiuso il ciclo a Napoli, approda all’Inter con un accordo biennale. Nel primo anno, guida l’Inter al quinto posto, ottenendo la qualificazione in Europa League e allungando il contratto di un anno. Ma a novembre, dopo una serie di risultati negativi, viene esonerato ed al suo posto arriva Roberto Mancini. Rimane per un po' fermo, a maggio 2016 firma un contratto triennale con il Watford. Nella prima stagione (2016-17) ottiene la salvezza, interrompendo però il rapporto con la società al termine della stagione. Da oggi, riparte dal Torino prendendo il posto di Sinisa Mihajlovic.