Olimpiadi: in tanti le vogliono Ma per ora certi solo i «no»
Ne parlano tutti, le vogliono in tanti, ma per ora attorno all’ipotesi di portare in Italia le Olimpiadi invernali del 2026 sono certi soltanto i no. Dopo quello dei consiglieri pentastellati torinesi, oggi la Provincia di Bolzano boccia la proposta del governatore veneto Luca Zaia di una candidatura delle Dolomiti. E mentre la sindaca di Torino, Chiara Appendino, lavora per ricucire lo strappo tra i Cinque Stelle in vista del Consiglio metropolitano di domani, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino le tende la mano.
«Il mio auspicio è che tutto il consiglio della Città Metropolitana domani sostenga la volontà della sindaca. E che il consiglio comunale di Torino rimedi alla lacerazione che non ha fatto bene alla considerazione complessiva della città», afferma Chiamparino davanti al Consiglio regionale del Piemonte che ha impegnato la Regione - nero su bianco - a sostenere la candidatura bis di Torino con un atto di indirizzo. Assenti dall’Aula, al momento del voto, i 5 Stelle, segnale della diffidenza del Movimento verso i grandi eventi - Olimpiadi comprese - che neppure l’ok di Beppe Grillo sembra avere superato.
Quello di una edizione a cinque cerchi a impatto zero, auspicata da Zaia nel proporre le Dolomiti, sembra essere soltanto un sogno anche per Arno Kompatscher, presidente della Provincia di Bolzano. «Allo stato attuale è impossibile», sostiene il leader della Sudtiroler Volkspartei, ribadendo però la disponibilità di impianti e piste da sci già esistenti, come fatto con la candidatura, poi bocciata con un referendum, di Innsbruck. «Comprendo le perplessità dell’amico Kompatcher, ma l’impatto zero si può», ribatte Zaia, secondo cui «litigare sullo sport non è certo educativo».
A Torino, intanto, i consiglieri M5S ieri assenti sono tornati in Consiglio comunale. La loro contrarietà alle Olimpiadi resta, almeno per ora, ma di passare per i guastafeste di turno non ci stanno. E dai colleghi di partito arriva l’assist per dare al Pd la colpa di avere fatto saltare il Consiglio comunale di ieri «lanciando un brutto segnale al Coni». A dirlo è Antonio Fornari, presidente della commissione consiliare Bilancio, che dà la sua lettura alla vicenda: «L’abbandono dell’aula - dice - apre la strada alla candidatura di Milano...».