Dopo la figuraccia mondiale torna in campo l'Italia
Ricomincia a giocare l'Italia del dopo Ventura e del dopo «figuraccia» con la Svezia. L'avversaria è l'Argentina, candidata alla vittoria del Mondiale in Russia con i suoi Messi, Di Maria, Higuain. Molti degli azzurri convocati hanno vissuto il dramma dell'eliminazione dal Mondiale. La squadra di Gigi Di Biagio ha due novità, Chiesa e Cutrone, e parecchi assenti (Chiellini, Bernardeschi, gli epurati e i dimenticati).
Fra questi, Balotelli, il che ha indotto il «gentiluomo» Raiola a pronunciare parole offensive verso federazione e tecnico. Anche Gentile non è stato... gentile nei confronti di Di Biagio, in questi giorni. Insomma, (ri)cominciamo bene... La verità è che pochi
vogliono la conferma dell'attuale traghettatore alla guida della Nazionale e si aspettano nomi di maggior caratura in campo internazionale. Sono nati così i partiti: Ancelotti, Conte, Mancini, Ranieri hanno i propri tifosi, ma la decisione arriverà a giugno e per ora bisogna vedere cosa può offrire Di Biagio.Non ci vorremmo trovare nei panni dell'attuale c.t. che predica la filosofia del sorriso. Mentre lui sorride è in corso il dibattito sulla qualità del nostro calcio, sulla teoria della vittoria come unica cosa valida del calcio: insomma, Sacchi contro Allegri.
Dall'addio di Ventura a oggi, non è che nel campicello azzurro siano nati grandi campioni. La situazione è praticamente la stessa e quindi occorre tener conto del fatto che il succo di queste amichevoli non è solo il risultato, sul quale - visto in momento difficile - si può fare poco affidamento (e non battiamo l'Argentina da 30 anni: 3-1, Zurigo 1987), bensì l'atteggiamento e il gioco. Insomma per Di Biagio sarà importante allontanare la delusione e il pessimismo imperante dalla Nazionale. Il c.t., visto che attorno alla panchina azzurra (provvisoriamente sua) girano tanti nomi importanti, deve solo interpretare il suo ruolo come una missione, in attesa di novità che potrebbero arrivare nel giro di due mesi. Alla vigilia di queste prime due partite, si è visto sfilare punti fermi della formazione come Chiellini, Romagnoli e Caldara per la difesa; ha dovuto affrontare il problema della regia, come era successo a Ventura, rivolgendosi a Jorginho e Verratti; davanti ha trovato un Belotti che non è più quello di prima, ma leggermente rianimato.
Non avendo voluto rivolgersi a Balotelli per i soliti motivi comportamentali, si è preso le prime critiche. Forse lo chiamerà a Nizza, dov'è di casa, contro la Francia. All'orizzonte ci sono altri «papabili» come Conti, Barella, il citato Caldara e il collaudato Bernardeschi.
Bisogna dimenticare il passato e guardare ai giovani che si stanno affermando, pur «chiusi» tante volte da stranieri non sempre presentabili in campionato. Ma ovviamente il discorso potrà essere avviato quando si saprà con certezza chi sarà il titolare della panchina azzurra. Per adesso ci si deve barcamenare fra passato e futuro e il presente sembra pieno di incertezze. Pare male dire a qualcuno di coloro che hanno «dato» molto: «Grazie e arrivederci». Ma il futuro non può essere sempre alle nostre spalle. Comunque, a Manchester contro l'Argentina, in difesa vedremo davanti a Buffon tutte facce già conosciute, compresa quella di Ogbonna (piovuto appunto dal passato per mancanza di sostituti) che dovrebbe fare coppia con Bonucci, anche se nell'ultimo allenamento a Coverciano è stato provato al fianco del milanista lo juventino Rugani. Gli esterni saranno Florenzi e uno tra Spinazzola e Darmian. In mezzo Parolo, Jorginho e Verratti, tutta gente già vista e non sempre bene. Davanti Candreva, Immobile e Insigne. Forse nel corso della gara ci saranno le alternative Pellegrini, Chiesa ecc. L'Argentina, nazionale dal nome roboante anche per la presenza di Messi, arrivato a Manchester con l'aereo personale, nonostante i grandi del passato, da Pedernera a Maradona, da Sivori a Batistuta, a Kempes, ha vinto due soli titoli Mondiali, contro i quattro della nostra Nazionale, che è però in bolletta.
A parte il divo Messi, ci sono alcuni giocatori che hanno militato o sono in forza in squadre italiane, come Fazio e Perotti (Roma), Biglia (Milan) e Higuain (Juve). Gli argentini dicono che potrebbero arrivare dall'Italia Icardi («chiuso» dal Pipita) e Dybala. La qualificazione per la Russia è arrivata in maniera risicata: gli argentini, ieri mattina sottoposti ad un controllo antidoping a sorpresa, giocheranno nel girone di Islanda, Croazia e Nigeria. Noi, nel girone della televisione, da spettatori. A casa.