Spalletti è sensibile: cambi e la Juve rimonta da 2-1 a 2-3
La Juve ieri sera a San Siro aveva perso lo scudetto, poi lo ha rivinto grazie a Higuain in extremis. È successo di tutto: l'inter in dieci era in vantaggio a pochi minuti dalla fine con un gol di Icardi e un'autorete di Barzagli una partita che si era messa male e che i bianconeri stavano vincendo, grazie al gol di Douglas Costa. Poi un autogol di Skriniar e la rete del Pipita hanno ribaltato tutto. Ora toccherà al Napoli dire la sua oggi a Firenze. Epperò ci saranno polemiche (come al solito) perchè il «Derby d'Italia» è durato solo un quarto d'ora, ad armi pari. La Juventus è passata in vantaggio dopo 13' con una sciabolata di sinistro (e da sinistra) di Douglas Costa che ha bucato Handanovic e convalidata dalla Var che poco dopo (al 15') ha convinto Orsato a cacciare Vecino per un intervento molto duro su Mandzukic.
Provvedimento che ha condizionato la partita. In superiorità numerica, la Juve ha fatto l'errore di non spingere sull'acceleratore. C'è da dire che l'Inter e i suoi tifosi non hanno spesso accettato l'operato dell'arbitro Orsato che ha preso qualche decisione non proprio favorevole ai nerazzurri, ma ha anche annullato (giustamente, ma con la Var) un gol di Matuidi.
Nella ripresa, il gol di Icardi di testa ha rimesso in carreggiata l'Inter e sottolineato i problemi difensivi della Juve emersi anche sull'autogol di Barzagli. Ma in extremis Cuadrado ha centrato la palla da destra e Skriniar l'ha mandata alle spalle di Handanovic e Higuain di testa ha poco dopo ha ribaltato il risultato. Una domanda a Spalletti: perchè ha sostituito Icardi nel finale?
Il successo della Juve a San Siro ha riportato fiducia in casa bianconera, dove ci si sente ormai padroni del proprio destino, mentre per l'Inter il traguardo di Champions si è fatto un pò problematico. Douglas Costa in questo finale si sta rivelando decisivo. Cuadrado e Higuain pure. L'Inter (in dieci) ha ottenuto, suo malgrado, due risultati in un colpo: quello di fare un passo indietro nella classifica verso l'Europa che conta, anche se molto lo decideranno le romane, e di dare una robusta spinta alla Juve verso lo scudetto, cosa che dipenderà anche dal Napoli. La squadra di Spalletti, al contrario di quanto aveva annunciato l'allenatore alla vigilia, non è stata ferocissima, ma ha fatto solo la faccia cattiva, solo per 13' e poi nel finale, prima della rimonta bianconera; gli juventini, dopo due partite negative, hanno ripreso a correre verso lo scudetto. Nel calcio tutto può succedere, ma l'ingranaggio bianconero ha (forse) ricominciato a girare, dopo essersi inceppato. «Questo è il calcio. Nella partita precedente col Napoli abbiamo perso all'ultimo minuto, oggi l'abbiamo ribaltata. Questo è l'orgoglio, la fame e la sete di vittoria che appartengono a questa squadra: lotteremo fino alla morte per provar a vincere il settimo scudetto: così Gonzalo Higuain, match-winner a San Siro all'89'.
VERONA - Nel pomeriggio, a quattro giorni dal ritorno della semifinale di Champions League contro il Liverpool, la Roma ha travolto 4-1 il Chievo.
Giallorossi in vantaggio al 9' del primo tempo con Schick che sfrutta l'assist di Nainggolan. Al 40' raddoppia Dzeko su un cross dalla sinistra di Kolarov. Nella ripresa espulsione per Juan Jesus e rigore per il Chievo, ma Alisson respinge il penalty di Inglese. Al 20' arriva il 3-0, lo sigla El Shaarawy e un paio di minuti dopo ancora Dzeko (doppietta) cala il poker. All'88' Inglese accorcia le distanze con un colpo di testa vincente. Finisce 4-1 per la Roma, terza con 70 punti, Chievo quartultimo a quota 31. Maran rischia.