«Aquila meno stanca e con più energie»
Recuperato anche Jorge Gutierrez che durante la stagione ha sofferto prima per guai muscolari e poi per un infortunio domestico inguinale, per la Dolomiti Energia - a differenza dell’anno scorso - stavolta c’è la possibilità di combattere «ad armi pari» contro l’Umana Reyer. Anzi, come ha più volte sottolineato durante i quarti di finale il coach di Avellino Pino Sacripanti, Trento può mettere sul piatto una condizione atletica decisamente sopra la media. Merito del lavoro sulla forza fisica portato avanti per tutta la stagione dal preparatore fisico Christian Verona.
Verona, come sta la squadra?
«Stanno tutti bene. Direi che siamo prontissimi e non vediamo l’ora di scendere in campo».
L’anno scorso Trento arrivò a giocarsi la finale con Venezia massacrata dagli infortuni e probabilmente questo fu l’elemento decisivo in favore della Reyer. Ora la situazione è diversa.
«Per nostra fortuna abbiamo avuto una stagione con molti meno problemi. Ci sono più giocatori disponibili e di conseguenza anche quelli con minutaggi più alti possono tirare un po’ il fiato e stancarsi meno perché i sostituti sono più che all’altezza».
È cambiata la preparazione?
«Non è una questione di preparazione diversa rispetto all’anno scorso. Nella passata stagione ai playoff abbiamo dovuto giocare molto “sulla fatica” visto che eravamo in pochi, ora quel problema non sussiste. A parità di preparazione adesso siamo meno stanchi ed abbiamo maggiori riserve di energia. Che poi questo possa bastare per avere ragione di una squadra forte e lunga come Venezia lo scopriremo da stasera».
Giocando una partita ogni due giorni qual è il segreto per recuperare in fretta energie fisiche e mentali?
«Credo che quando le energie fisiche ci sono difficilmente le perdi nel giro di qualche giorno anche se chiedi sforzi importante al tuo fisico. Noi curiamo in modo quasi maniacale l’integrazione post partita e stiamo molto attenti all’alimentazione dei giocatori. Secondo me il giocare in trasferta all’inizio può essere un vantaggio perché, mangiando assieme in albergo, si prepara un menù ottimale e si riesce a controllare meglio quello che mangiano i giocatori».
Poi c’è il lavoro dei fisioterapisti.
«Il giorno dopo la partita Franco Iachemet e Giacomo Beccucci fanno davvero un grande lavoro: trattamenti, massaggi, stretching per ridare dopo 48 ore i giocatori nelle migliori condizioni fisiche al coach».