Milan, Ricketts si scopre «Progetto a lungo termine»
Li Yonghong stringe i tempi per cedere almeno la maggioranza del Milan. Delle varie offerte sul tavolo, due provenienti dagli Stati Uniti sono particolarmente calde, secondo quanto emerso nelle ultime ore. Fra queste quella dei Ricketts, che sono usciti allo scoperto, e tramite un’agenzia di comunicazione hanno fatto sapere che dietro “il progetto strutturato, a medio lungo termine” c’è l’intera famiglia, la 66ma più ricca d’America secondo i dati Forbes del 2015, e non soltanto Thomas Ricketts, patron della squadra di baseball dei Chicago Cubs e alla guida della banca d’investimento Incapital. I Ricketts (Joe, fondatore del colosso di servizi finanziari, la moglie Marlene, i figli Thomas, Pete, governatore repubblicano del Nebraska, Todd, anche lui politico repubblicano, e Laura, liberale attivista gay e democratica), con una fortuna stimata di circa 5 miliardi di dollari, assicurano di credere in questa avventura e di impegnarsi in un progetto “step by step”.
Promettono di portare nel Milan gli stessi valori con cui guidano i Club, con rispetto per la storia del club, i tifosi, e la città. La loro offerta è giunta a Li tramite Morgan Stanley, mentre è ancora coperto da riserbo il nome dell’investitore proposto da Goldman Sachs, che si è visto rifiutare l’offerta dal cinese nei giorni scorsi. Nel frattempo, però, sulla testa di Li si è aggiunta un’altra spada di Damocle: entro il 10 luglio deve restituire i 32 milioni di euro che Elliott ha versato al posto suo nelle casse del Milan completando l’aumento di capitale, come il cinese avrebbe dovuto fare entro oggi e non ha fatto. Sollecitato dall’ad rossonero Marco Fassone, Elliott è intervenuto subito in surroga, come previsto dalle ultime modifiche approvate a inizio maggio nei contratti per i bond, attraverso cui il fondo statunitense ha prestato parte dei 303 milioni grazie ai quali il cinese ha completato l’acquisto del club il 13 aprile 2017. Se Li non rimborserà i 32 milioni entro il 10 luglio, si avvierà l’iter per l’escussione del pegno da parte di Elliott, davanti al tribunale del Lussemburgo, dove ha sede Rossoneri Sport Investment Lux, società veicolo con cui il cinese ha rilevato il Milan dalla Fininvest di Silvio Berlusconi.
Anche per questo il proprietario rossonero ha fretta di concludere la cessione. L’arrivo di un nuovo socio potrebbe fare comodo al Milan anche nell’ottica di un ricorso al Tas contro le sanzioni in arrivo dalla Camera giudicante della Uefa. Sono attese ormai per lunedì, e in casa rossonera si teme lo scenario peggiore, l’esclusione dalle coppe europee almeno per un anno, con rientro condizionato al rispetto di alcuni parametri, nonché una multa.