Milan sospeso tra stangata e proposta Commisso
Il mondo Milan tiene il fiato sospeso fra il verdetto della Uefa e un nuovo possibile cambio di proprietà. Attesa da una settimana, potrebbe arrivare domani la temuta stangata di Nyon che escluderebbe il club campione d’Europa dalle coppe per almeno un anno. Sarebbe invece fissato a venerdì l’ultimatum per Li Yonghong che, secondo alcune ricostruzioni, entro venerdì deve decidere se accettare l’offerta di Rocco Commisso, deciso a dare un’accelerazione alla trattativa per l’acquisto del Milan per evitare rilanci di potenziali concorrenti.
Il magnate italoamericano di origini calabresi, avrebbe accettato di lasciare circa il 20-30% al proprietario cinese, che venderebbe la maggioranza (poco più di un anno dopo avere acquistato il club da Silvio Berlusconi per 740 milioni di euro), incalzato adesso dalle scadenze con Elliott, a cui deve restituire i 32 milioni di euro dell’ultimo aumento di capitale entro il 6 luglio e altri 303 milioni (più 80 di interessi) a ottobre.
Commisso si è concentrato sul Milan dopo aver tentato invano di portare dalla terza categoria alla Mls i suoi New York Cosmos prospettando investimenti per mezzo miliardo di dollari e vedendosi sbarrare la strada dalla federcalcio statunitense e dalla principale lega calcistica americana. Ora il pioniere della tv via cavo non vuole tirarla per le lunghe e Li ha obblighi stringenti, un’intesa è possibile ma non scontata. Non è infatti escluso che il cinese provi in extremis a restituire in tempo i 32 milioni per avere più tempo di cercare soluzioni più convenienti.
Se sfumasse il piano di Commisso, ci sono altri soggetti pronti a entrare in gioco, non solo la famiglia Ricketts e Stephen Ross, che al momento si è tirato indietro ma potrebbe tornare in corsa se il Milan finisse nelle mani di Elliott fra una settimana o fra qualche mese. Di certo un nuovo proprietario sarebbe la carta ideale da usare nel ricorso al Tas contro la temuta stangata.
Il club rossonero ha dieci giorni per preparare l’appello dopo la decisione della Camera giudicante. È passata ormai una settimana dall’udienza di martedì scorso a Nyon, dove il Milan si è difeso ed è uscito senza grande ottimismo, con la sensazione che a breve sarebbe sarebbe arrivata la stangata sollecitata dall’accusa, ossia la Camera investigativa.