Tour: Thomas vince la tappa ed è leader
Giorno di verdetti, sia pure sommari, al 105/o Tour de France di ciclismo, che oggi ha consumato l'11/a tappa, la seconda consecutiva sulle strade alpine. La corsa è partita da Albertville e si è conclusa in cima a La Rosière, dopo 108,5 chilometri di pura battaglia, allunghi, attacchi, crolli e rovesci clamorosi, soprattutto nella classifica generale. Adesso lo scettro del comando è nelle mani del gallese Geraint Thomas, ma in realtà è tutto il Team Sky che ha preso in mano il comando delle operazioni, dal momento che il capitano Chris Froome si è posizionato alle spalle del nuovo capoclassifica della generale. L'impressione è che lo squadrone inglese, quest'anno al Tour, voglia prendersi tutto, non solo la maglia gialla.
La frazione odierna, come era prevedibile, non ha definitivamente indicato il nome del possibile trionfatore a Parigi, ma può avere scritto la parola fine sulle ambizioni da podio di più d'un corridore. Che d'ora in avanti, salvo clamorosi e imprevisti rovesci, la lotta sia aperta dal terzo posto in giù della generale, sembra più di un'ipotesi campata in aria. Sulle strade alpine, dove ieri si era esaltato, difendendo con grandissimo onore la maglia gialla e anzi rimpinguando il proprio vantaggio sugli avversari, è crollato il belga Greg Van Avermaet, letteralmente alla deriva quando la strada si è impennata: l'olimpionico su strada a Rio è giunto 71/o, con un ritardo di 22'23".
I protagonisti oggi sono stati altri, quelli previsti, i soliti, e indossano la maglia bianconera del Team Sky. Ad accendere la miccia è stato Alejandro Valverde, partito con il compagno della Movistar, Soler, e protagonista di un lungo attacco. Lo spagnolo ha anche indossato per alcuni chilometri la maglia gialla, per poi cederla a Thomas, messo meglio in classifica. Ma l'ex pistard di Cardiff, che l'anno scorso al Giro d'Italia venne probabilmente privato della maglia rosa da una caduta ai piedi del Blockhaus, non si è accontentato di fare l'elastico, gestendo quella manciata di secondi di vantaggio che il treno del team in fila gli aveva garantito.
Thomas è partito all'attacco e si è preso tutto. Prima, però, ha dovuto rintuzzare l'attacco di Tom Dumoulin, che ha raggiunto Damiano Caruso e Mikel Nieve, dopo avere raggiunto e superato proprio Valverde. L'olandese è stato a sua volta staccato da Nieve ma, a pochi chilometri dal traguardo, è partito Thomas, che ha raggiunto, affiancato e staccato tutti. Poco dopo è partito anche Froome e i distacchi non si sono contati più. Stuzzicati da Bardet, sempre con Quintana e Nibali a ruota, il 'Keniano biancò ha cominciato a 'frullarè e ha salutato la compagnia. Non ha ripreso Thomas, ma dovrebbe farlo nei prossimi giorni. Anche perchè, il capitano in casa Sky, è pur sempre lui.
Nibali ha limitato i danni, giungendo sul traguardo a 59" da Thomas e a 39" da Froome: adesso in classifica si trova a 2'14" dal gallese, ai piedi del podio del Tour, che è occupato nell'ordine dallo stesso Thomas, da Froome e Dumoulin. Non era tappa per 'Squalì, quella odierna, ed è risaputo che il messinese preferisce i Pirenei; bisognerà vedere come ci arriverà, e con quale distacco. Domani, intanto, ci sarà l'arrivo sull'Alpe d'Huez e, ancora una volta, non mancheranno i fuochi d'artificio. Ma la corsa, inutile illudersi, è saldamente nelle mani degli Skymen.