Chelsea messo in vendita Abramovich disaffezionato
Quattordici anni dopo il suo clamoroso sbarco a Londra, Roman Abramovich si prepara a vendere il Chelsea. Nessuna conferma da Stamford Bridge, ma secondo l'autorevole Sunday Times non ci sono ormai più dubbi: i Blues sono in vendita. Il primo indicatore delle intenzioni del magnate russo risale a due mesi fa, dopo che il governo britannico non gli aveva rinnovato il permesso di soggiorno. Come immediata conseguenza, o ritorsione, Abramovich aveva congelato l'investimento di oltre un miliardo di euro per la ristrutturazione completa dello Stamford Bridge.
L'estate è trascorsa senza conferme né smentite, ma la disaffezione di Abramovich per il suo club non è certo un mistero. Appaiono lontanissime le estati milionarie, così come gli acquisti di campioni. Dopo aver bloccato la ricostruzione dello stadio, il tycoon russo nelle scorse settimane ha preso contatti con una banca americana, Raine Group, non solo per una valutazione della società, ma soprattutto per cercare potenziali acquirenti. Che non mancano, nonostante le altissime richieste di Abramovich, che pretende più di due miliardi di euro per passare la mano.
Tra le ragioni dell'allontanamento di Abramovich c'è sicuramente il mancato rinnovo del visto, negatogli dal governo britannico. Una decisione che rientra nella stretta imposta da Downing Street agli oligarchi di Mosca. Dopo aver saltato la finale di Community Shield, Abramovich ha potuto finalmente rientrare nel Regno Unito grazie al passaporto che gli ha concesso Israele. Ma che non gli permetterà di condurre affari sulle sponde del Tamigi. Di fatto Abramovich si trova dunque nella scomoda posizione di possedere una società calcistica, ma con una ristretta autonomia gestionale. La notizia giunge solo una settimana dopo che anche un altro top club della Premier League, il Liverpool, è stato oggetto di speculazioni circa un possibile takeover.