Gattuso carica il Milan e Higuain: «È già un leader»
Dopo due settimane a ranghi ridotti per le nazionali, Rino Gattuso ha davanti a sè 7 partite in 21 giorni per capire di che pasta è fatto il suo Milan. Sperando che Gonzalo Higuain si sblocchi il prima possibile e attendendo che Mattia Caldara prenda le misure con la difesa a quattro. L'allenatore rossonero, però, è preoccupato soprattutto di iniziare il tour de force con il piede giusto a Cagliari.
La voglia di gol di Higuain "si tocca con mano - ha assicurato Gattuso -. Nell'amichevole con la Pro Piacenza ha avuti 4-5 occasioni e sembrava l'uomo più arrabbiato al mondo. Sta dando tanto, si fa voler bene, è coerente in ciò che dice e fa: un segnale importante per il gruppo". In una squadra giovane come questo Milan, il trentunenne argentino in poche settimane si è guadagnato il ruolo di leader. "Lo è come Romagnoli, che è cresciuto, e come Reina, che si trascina tutti dalla sua parte. I leader - ha notato Gattuso - devono essere coerenti, impeccabili e loro hanno queste caratteristiche, come le aveva Bonucci".
La cessione di Bonucci ha portato a Milanello anche il talento di Caldara, che in attesa del debutto con la sua nuova squadra è già stato lanciato in Nazionale da Roberto Mancini. Cresciuto negli ultimi anni nella difesa a tre dell'Atalanta, il ragazzo deve ancora prendere le misure con il modulo a quattro e probabilmente a Cagliari toccherà ancora a Mateo Musacchio giocare al fianco di Alessio Romagnoli. "I media stanno facendo solo del male a Caldara - è convinto l'allenatore -, non si può distruggere così un giocatore: prima della Nazionale sembrava Beckenbauer, poi il più scarso al mondo. È molto intelligente e viene da una cultura totalmente diversa: non è giusto buttarlo nel frullatore, da parte nostra ha grande fiducia. Caldara non è un problema, ci può dare una grande mano. Il ct è stato imprudente? Non ho detto questo. Già fatico a giudicarmi da solo, figurarsi con gli altri. Voglio giocare in un certo modo e i meccanismi devono essere perfetti".
È successo solo a tratti nella sconfitta di Napoli e nella vittoria in extremis con la Roma. Ora l'obiettivo di Gattuso è trovare continuità, evitare gli sbandamenti, "saper soffrire quando è necessario". E in vista della trasferta sarda, a Milanello si temono in particolare Barella ("Con la vecchia proprietà se ne era parlato", ha rivelato l'allenatore) e Pavoletti ("Di testa è uno dei più forti in Serie A"). Poi giovedì c'è il debutto in Europa League e contro il Dudelange Gattuso spera di recuperare Patrick Cutrone. "Coperta corta in attacco? No - ha replicato l'allenatore - perchè posso giocare anche con il finto 9".