Tra Larry Brown è finita con Torino, il mitico coach licenziato la squadra è stata affidata a Galbiati il vice allenatore
Tra Brown e la Fiat Torino, squadra che gioca in serie A con la Dolomiti Energia Trento e dove c'è l'ex trentino Beppe Poeta, è ufficiale la risoluzione del contratto tra la società torinese e il leggendario coach statunitense, sbarcato dagli Stati Uniti in estate senza riuscire mai a giustificare in campo il suo arrivo. La sconfitta con Avellino del giorno di Santo Stefano ha lasciato il segno sulla panchina già traballante del tecnico che riuscì ad imbrigliare e veicolare positivamente il talento di Allen Iverson: le sole due vittorie ottenute alla guida della squadra torinese (le altre due sono state conquistate da Galbiati in sua assenza) sono un bottino troppo esiguo per giustificare il fallimento del progetto tecnico.
Ora tocca a Galbiati, esaltato dalla curva Guerrieri e dal PalaVela nelle ultime due partite, alla guida della Fiat Torino. Una scelta che sarà giustificata come un gesto di rottura, il tentativo di cambiare le sorti della stagione affidandosi a un giovane coach che lo scorso anno vinse la coppa Italia: in realtà al momento la situazione economica di Torino è decisamente instabile, principalmente per la sentenza della Fiba che ha bloccato il mercato in entrata. Scontato e obbligatorio affidarsi a Galbiati, impossibile mettere sotto contratto qualunque altro allenatore o giocatore visto il blocco imposto dalla Fiba: una volta pagate le pendenze nei confronti di Patterson, si potrà tornare a fare mercato.
Non bastasse il blocco del mercato, Torino quest'anno ha concluso i visti a disposizione per gli extracomunitari: una squadra con le porte girevoli, primo grave errore, che si è affidata a un allenatore 'rookiè in Europa nonostante i 78 anni, secondo errore, affollando lo staff tecnico con tre assistenti. Gli infortuni, le incombatibilità, la capacità di complicare ogni situazione sono stati il peso che ha affossato la Fiat Torino: resta al momento il solo Cotton tra gli infortunati e al suo ritorno, previsto tra qualche giorno, si dovrà compiere una scelta, visto che al momento gli extracomunitari a roster sono sette mentre in campo possono andarne solo sei. Brown è un problema, la totale mancanza di programmazione da parte della società un peccato capitale difficilmente perdonabile dallo spietato mondo dello sport.
Parallelamente al cambio di panchina procedono le trattative per il passaggio di proprietà: i debiti della società sono, secondo voci molto vicine alla stessa, decisamente alti. In questo scenario procede la trattativa con Leonis Group, smentita goffamente dalla Fiat Torino, per la cessione della società: il gruppo operante nel settore degli idrocarburi è attualmente sponsor dell'Eurobasket Roma (serie A2) e potrebbe trasferire le competenze sportive a Torino per iniziare un nuovo progetto, rilevando il sodalizio gialloblu e proseguendone l'attività. Se i risultati sportivi fossero stati diversi, si vocifera nei corridoi del PalaVela, oggi il cambio di società sarebbe già completato: un passo alla volta, prima il cambio di guida tecnica, quindi l'accelerazione nella trattativa che potrebbe chiudere l'avventura di Antonio Forni alla presidenza dell'Auxilium. Per Brown la strada è già stata imboccata.