Fantastico Dominik Paris Oro mondiale in SuperG

L’azzurro Dominik Paris è il nuovo campione mondiale di superG. Ha infatti vinto la difficile e spettacolare gara iridata di Aare in 1.24.20.

Argento per due - il francese Johann Clarey e l’austriaco Vincent Kriechmayr- ex equo al secondo posto in 1.24.29.

Per l’Italia c’è poi il quarto posto di Christof Innerhofer, oro in superG ai Mondiali di Garmisch 2011, in 1.24.55 mentre Mattia Casse ha chiuso 8/o in 1.24.70. Matteo Marsiglia è invece finito fuori dopo una caduta senza danni.

«Dopo le vittorie di Bormio e quella a Kiztbuehel è arrivato anche questo oro. È davvero un anno magico». Così un raggiante Dominik Paris, subito dopo essere diventato campione del mondo in SuperG. «Sono sceso tra i primissimi, con il pettorale 3. Non avevo punti di riferimento e al traguardo non ero certo della bontà della mia gara. Sono andato a tutto gas ma, nella parte finale, ho dovuto correggere, perdendo tempo e velocità. Poi è stata una lunga attesa per vedere se qualcuno sarebbe stato più bravo di me», conclude.


È una storia da fiaba quella di Domme Paris, ragazzo di 29 anni, montanaro e sudtirolese doc che viene dalla val d'Ultimo, la più isolata e tra le più povere dell'Alto Adige, una valle sui cui alpeggi Domme da ragazzino veniva mandato dal padre manovale a guadagnarsi qualche soldo facendo il pastore ed a coltivare il suo carattere nell'isolamento terapeutico delle alte quote. Ora Domme è sul tetto del mondo, oro iridato, campione di superG, la disciplina più difficile e spericolata. "È davvero una stagione magica per me. Questo oro è arrivato dopo le tre vittorie tra Bormio e Kitzbuehel e gli altri tre podi", ha commentato felice e anche un pò incredulo. E per lui arrivano i complimenti del presidente del Coni, Giovanni Malagò, e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Simone Valente.   

"Sono sceso con il pettorale 3 e dunque tra i primissimi, è un numero che non ti da come riferimento la prova degli altri - racconta la sua gara Paris - per cui sono andato giù a tutto gas cercando di dare il meglio anche se la visibilità non era perfetta. Al traguardo non ero sicuro al 100% della mia prestazione, soprattutto perche" nella parte finale ho dovuto correggere perdendo velocita". Poi è stata una lunga attesa: ma nessuno è stato piu" bravo di me"'. Con l'oro di superG al collo, per Dominik questi Mondiali non sono però ancor finiti e neppure le sue ambizioni: ha ancora davanti la discesa di sabato e molto probabilmente anche la combinata di lunedì prossimo.   

Lo sci gli ha dato tanto, lo ha trasformato, grazie al suo grande talento, al tanto lavoro, ad un fisico possente di 1,83cm per più di 100 kg di peso, ma soprattutto ad un coraggio temerario che lo fa lanciare a velocità folli lungo piste da brividi. Non è un caso se tra le sue 12 vittorie in coppa del mondo ben tre sono state conquistate sulla massacrante Stelvio di Bormio e addirittura quattro sulla leggendaria e micidiale Streif di Kitzbuehel. Sono piste su cui non si vince a caso . Domme infatti dà il meglio e si esalta sui pendii più pericolosi e più ripidi e con il fondo ghiacciato su cui gli sci mandano rumori lancinanti.   

Lo sci gli ha segnato e cambiato la vita: tappa importante è stata certamente l'argento in discesa i Mondiali di Schladming 2013 insieme alle vittorie di Kitzbuehel. In mezzo il grande dolore per la scomparsa del fratello in un incidente in moto ma anche la forte passione per la musica: Dominik è un chitarrista ed ha suo complesso hard rock con cui si esibisce soprattutto per tifosi e paesani. E con lo sci e la musica è arrivato anche l'amore per Kristina che nel luglio scorso gli ha regalato il piccolo Niko facendolo diventare papà Domme.

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