La giovane Italia conquista il bronzo grazie a Vinatzer e Maurberger
L'Italia dei quasi tutti esordienti è finalmente riuscita ad infrangere il tabù del Team event: ieri ad Åre è arrivata la prima storica medaglia azzurra nella prova a squadre, un bronzo conquistato al termine di una finalina thrilling contro la Germania. Un risultato importante, anche e soprattutto perché maturato da una formazione per tre quarti giovanissima, con la valtellinese di Rovereto Irene Curtoni a fare in qualche modo da chioccia ai giovani terribili Simon Maurberger (classe '95) e ai due nemmeno ventenni Alex Vinatzer e Lara Della Mea che, in attesa di andare a caccia di medaglie ai prossimi Mondiali juniores della Val di Fassa (il via dal 19 febbraio, con i due azzurrini tra i più attesi in assoluto), si sono regalati un pomeriggio di gloria in Svezia.
A vincere è stata ancora la Svizzera che ha così confermato il titolo olimpico di dodici mesi fa ai danni dell'Austria, una sfida vinta da Wendy Holdener e compagni grazie al minor tempo impiegato, dopo il pareggio per 2 a 2 nelle sfide, con Holdener e Zenhaeusern a imporsi in casa elvetica e Matt e Truppe a portare i due punti in casa austriaca.
Pochi minuti prima si era invece giocato per il bronzo, con un duello tra Italia e Germania davvero serrato, dopo che nei due turni precedenti gli azzurri si erano sbarazzati piuttosto agevolmente di Finlandia (ottavi) e Norvegia (quarti).
Nel duello per il bronzo, il primo mattone è stato piazzato dalla giovane friulana Lara Della Mea che ha saputo tenere a bada la più esperta bavarese Christina Geiger per passare quindi il testimone a Maurberger, a sua volta vincente contro Anton Tremmel. Come prevedibile nel terzo round una Curtoni ancora a corto di preparazione, dopo il problema alla schiena che l'ha bloccata per un mese, ha ceduto il passo nei confronti della più dinamica Lena Duerr.
Il testa a testa finale avrebbe dunque coinvolto il vicecampione juniores in carica di slalom, il gardenese Alex Vinatzer, contro il tedesco Linus Strasser, in assoluto il più incisivo nella serata svedese. È stata sfida serrata, con Strasser assatanato ma ben presto costretto a fronteggiare un problema con un pettorale infilatosi nel braccio destro.
Proprio mentre il vantaggio del bavarese sembrava allargarsi sensibilmente è arrivato il duplice colpo di scena: uscita per Vinatzer e inforcata per Strasser che ha comunque raggiunto il traguardo dando l'illusione al team tedesco di aver messo le mani sul bronzo. Una sensazione durata pochi istanti, giusto il tempo per la giuria di squalificare il tedesco e consegnare quindi il terzo e decisivo punto al team azzurro, perché l'inforcata di Strasser era avvenuta la porta prima rispetto all'uscita di Vinatzer.
È toccato dunque all'Italia completare il podio (in premiazione anche le riserve Riccardo Tonetti e Marta Bassino, mai impegnate) e rompere così un digiuno che sembrava aver battezzato definitivamente come indigesto questa nuova ma avvincente disciplina.
Per l'Italia si tratta della terza medaglia ad Aare, dopo l'oro di Dominik Paris e l'argento di Sofia Goggia nei due superG: un bottino più che sufficiente, quando all'appello mancano ancora le quattro gare delle discipline tecniche; dopo il giorno di pausa odierno, da domani si inizierà con i giganti che precedono i due slalom.