Disgelo in casa Inter Icardi torna in gruppo forse gioca con la Lazio
Prove di sereno in casa Inter.
L’esilio di Mauro Icardi è definitivamente finito: dopo 40 giorni l’attaccante argentino è tornato ad allenarsi insieme ai compagni. Un ulteriore passo avanti verso la fine della telenovela iniziata il 13 febbraio scorso.
È passato infatti più di un mese dall’ultima volta in cui Icardi si è allenato con il resto della squadra. La scelta della società di togliergli la fascia di capitano aveva dato il via allo scontro, proseguito con il rifiuto di partire per la gara con il Rapid Vienna e poi l’auto-esilio per un dolore al ginocchio. Problemi che ora sembrano alle spalle, tanto che Icardi ha partecipato a tutto l’allenamento concluso con la partitella con i compagni, tra i quali anche i rientranti Skriniar, Asamoah e De Vrij (out ancora Nainggolan, in recupero dopo l’infortunio muscolare), sotto gli occhi del presidente Steven Zhang, dell’ad Beppe Marotta e del ds Piero Ausilio, presenti ad Appiano Gentile.
Segnali di disgelo almeno dal punto di vista del campo, mentre continua il silenzio «social» di Wanda Nara.
Il proseguo della settimana servirà per capire se Icardi sarà convocato per la sfida con la Lazio, scontro decisivo in chiave Champions, ma la maglia da titolare dovrebbe rimanere sulle spalle di Lautaro Martinez. Molto passerà anche dal confronto atteso con tutto il gruppo, vista l’assenza ancora di alcuni nazionali che rientreranno nei prossimi giorni, su tutti Perisic e Brozovic (che ieri ha accolto la notizia del ritorno di Icardi in gruppo con un like su Instagram).
Intanto i tifosi hanno già risposto presente: saranno infatti oltre 50mila gli spettatori presenti al Meazza domenica sera per il match contro i biancocelesti. E proprio sul tema stadio sono attese novità nei prossimi giorni, con Inter e Milan che daranno una risposta al Comune sul futuro di San Siro: l’idea della costruzione di un nuovo impianto accanto a quello attuale sembra aver messo d’accordo nerazzurri e rossoneri.
«Preferirei che si lavorasse su San Siro - ha tuttavia ammesso il sindaco di Milano Giuseppe Sala -. Ma se le squadre, per il timore di dover giocare in un cantiere durante il campionato, preferiscono un progetto diverso sanno quali sono i limiti che possiamo concedere in termini di edificazione», ha spiegato il primo cittadino milanese.