Kart, piccoli campioni crescono La stagione pazzesca di Filippo Sala
Filippo Sala, sette anni, è un bambino felice, disinvolto, sorridente ed è un campione kart. L’abbiamo incontrato alla premiazione dei campioni organizzata dall’Automobil Club di Trento. Accanto a noi il Commissario del Governo, dottor Sandro Lombardi ed il presidente dell’AC Roberto Pizzinini. Ha ritirato coppa e pergamena e non s’è sottratto sicuramente all’intervista.
Aveva dominato la stagione in categoria Entry Level con un mezzo di 60 di cilindrata che tocca i 76 chilometri orari, lottando contro atleti ben più grandi di lui. Dieci vittorie in dieci gare. Chiedemmo se la stagione fosse già iniziata. «Ho partecipato a sei gare in America». E come sono andate? «Le ho vinte tutte». Sorriso disarmante e l’applauso sincero affettuoso dei presenti. Filippo ha disputato 29 gare tra Italia ed estero con 26 vittorie assolute e 3 podi ad inizio carriera.
A 6 anni ha conquistato il Campionato Triveneto 2018 con tre gare di anticipo. Non solo, ma intasca con naturalezza la vittoria, sempre lo scorso anno, dei tre più prestigiosi trofei internazionali: Trofeo di Autunno, Primavera ed Estate di Lonato, dove partecipano ragazzi di tutto il mondo. Conquista inoltre il prestigioso Campionato Usa, laureandosi Campione Assoluto delle Americhe con sei vittorie su sei gare ed aggiunge la vittoria del Campionato ROK in Polonia. È figlio d’arte ed ha seguito le orme del padre Stefano Sala che lo ha preparato alla carriera professionale con grande serietà, professionalità e senso della disciplina.
Ora, dal 1° agosto, gareggerà in Categoria Mini Nazionale con il doppio di potenza e capace di toccare i 118 orari in rettifilo. Sul giro veloce, in qualifica è imbattibile. Nella strategia di gara abbisogna ancora molta esperienza, rispetto ai suoi concorrenti ed evidenzia ancora limiti legati alla sua età. La lungimirante Federazione USA karting sosterrà le spese per portarlo ad ottobre 2019 alla Finale Mondiale di Las Vegas. «Fino ad ora Filippo - dice papà Stefano - ha compensato con un senso della competitività ed una grinta che fa ben sperare, ma credo che con il tempo potremo veramente distinguerci in modo definitivo. Siamo in anticipo di circa 5 anni su tutti i piloti più conosciuti a livello mondiale e spesso dal confronto diretto Filippo è riuscito ad ottenere la vittoria contro ragazzi del doppio della sua età. Pilotini opzionati dai più importanti team di Formula 1».
Oggi Filippo conduce già una vita da driver professionista. In USA è stato scelto, per vincere il Campionato, da un team italo canadese, la Vemme Kart ED HA conquistato tutte le gare in programma, Poi s’è presentato in Polonia con i colori ufficiali della casa costruttrice italiana Parolin, dove s’è imposto nella ROK CUP. In Italia, la TK (Taglienti Kart ndr) lo ha scelto ed opzionato per un anno intero vincendo tutte le gare a cui ha partecipato. «Taglienti - prosegue il padre - è una realtà molto seria, professionale e sono lusingato che abbia scelto ed investito su mio figlio. Ma prima d’accettare ne ho parlato con Filippo e s’è detto d’accordo, l’ho responsabilizzato ed ha dominato il Campionato restituendo con gli interessi la fiducia accordata».
Questa è una storia unica nel mondo dei Kart. Non era mai accaduto che un bambino cosi giovane vincesse praticamente tutte le gare disponibili. Gli stessi attori della attuale Formula 1 come Max Verstappen, Robert Kubica, Charles Leclerc, Antonio Giovinazzi, Fernando Alonso a quell’età, faticavano a qualificarsi rispetto ai loro concorrenti più maturi di 4-5 anni. Già, molte variabili per questi risultati, come la la profonda passione fino dall’infanzia, dove il nostro fenomeno ha iniziato a correre con la supervisione di Jarno Trulli, ex pilota di Formula 1 e costruttore kart, a quattro anni. Poi un grande entusiasmo, visto che praticamente ogni week end è in pista a fare test e/o gare titolate.
Da sottolineare che le regolazioni per vincere e la supervisione sono affidate al più famoso esperto di kart del mondo, Davide Forè, 5 volte campione mondiale ed oggi coach e primo fan di Filippo. Stefano, cosa si prova ad essere il padre di un futuro potenziale campione. «Io non desidero che mio figlio diventi un Campione di Formula 1. Mi basterebbe che giorno dopo giorno, si limitasse a comprendere come diventare un vero campione in ciò che farà nella vita, raggiungendo la sua felicità. Per me il karting è una grande palestra di vita in cui, attraverso l’insegnamento quotidiano ed il suo perfezionamento, sta crescendo per diventare, un giorno, un ragazzo e poi un uomo speciale».