Marquez, in Moto GP un'altra gara senza rivali ed è pronto per la leggenda
Ieri un’altra gara a sè, in testa dall’inizio alla fine, senza rivali in grado di impensierirlo, senza l’adrenalina per un primo posto forse già assegnato ancora prima di partire. Marc Marquez incassa l’ennesima vittoria sul circuito di Brno, Gp della Repubblica Ceca, decimo appuntamento del Motomondiale che se non cambierà l’aria è già bell’è che assegnato: al secondo posto, staccato di oltre due secondi e mezzo, Andrea Dovizioso, l’unico che ha cercato di tenere testa almeno fino a metà gara al forsennato spagnolo, terzo Jack Miller sulla Ducati non ufficiale che beffa Rins (Suzuki) proprio all’ultimo giro.
Nel giorno che ha visto la vittoria anche del fratellino Alex, primo in Moto2 e primo anche lui nella classifica iridata, Marc incassa la 50ma vittoria in top class (la 6/a quest’anno, la 3/a a Brno) e dà un’altra prova di superiorità assoluta: da quando lo spagnolo della Honda ha preso la testa del Mondiale a Jerez, ha aumentato il suo vantaggio sul secondo in classifica ad ogni gara, portando adesso il suo vantaggio su Dovizioso a ben 63 punti. Quasi una pietra tombale sulla corsa iridata, quando mancano 9 gare, per il ‘marzianò sarebbe l’ottavo titolo di una carriera finora straordinaria.
La 76/a vittoria in tutte le classi vale allo spagnolo anche l’aggancio nella classifica all-time ad una delle leggende delle due ruote, Mike Hailwood: ora ha nel mirino lo spagnolo Angel Nieto (90), prima di attaccare Valentino Rossi (115) e Giacomo Agostini (123). Alla fine, l’unica emozione (insieme al capitombolo iniziale di Mir e Morbidelli che si autoeliminano e una pericolosa sbandata di Marquez nei giri finali) l’ha regalata la partenza ritardata di 40’ (e con la gara ridotta da 21 a 20 giri) per le pazze condizioni che hanno inondato la parte iniziale e finale del circuito lasciando totalmente asciutto tutto il resto della pista. Partito in testa da «poleman», Marquez ha gestito con assoluta tranquillità la corsa, gestendo al meglio il temuto consumo di gomme e tenendo sempre a bada i rivali. Almeno fino a oltre metà gara: Dovizioso ha cercato a stargli in scia finchè ha potuto ma ha dovuto poi alzare bandiera bianca quando lo spagnolo ha deciso di andare via. Valentino Rossi dopo una qualifica non entusiasmante e un warm-up allarmante (19/o) chiude con un onorevole 6/o posto, dietro alla Honda Lcr di Crutchlow ma con addirittura oltre 9« di distacco dal vincitore.
Peggio ha fatto Vinales, che pure aveva fatto ben sperare dopo il warm-up: decimo posto.