Che sorpresa a Cincinnati Federer sconfitto da Rublev
Le vacanze per dimenticare la finale persa a Wimbledon non hanno fatto granchè bene a Roger Federer.
A Cincinnati il campione svizzero è stato eliminato in tempi record dal russo Andrey Rublev, numero 70 del ranking. Un’ora è bastata al ventunenne per far uscire di scena con un 6-3 6-4 re Roger negli ottavi di finale del torneo Atp e festeggiare la seconda vittoria in carriera contro un top 5. Per Federer un ko a sorpresa, l’ultimo in due set era avvenuto un anno fa a Shanghai. «Ho giocato 45 partite quest’anno, penso che starò comunque bene - ha detto lo svizzero - Se gioco contro Nadal o Djokovic, più o meno so cosa aspettarmi. È più difficile, invece, se incontri un avversario per la prima volta. Magari è un piccolo vantaggio contro di noi, però poi devi essere sempre capace di aprirti gli angoli, di attaccare sempre, di tirare sulle righe. Lui ce l’ha fatta oggi. È stato perfetto. Ha giocato davvero una grande partita».
Per Rublev naturalmente la vittoria sa di impresa: «È una sensazione fantastica, è incredibile giocare contro una leggenda contro Federer - ammette il russo - che ha tutto il pubblico dalla sua parte fino alla fine. Un giorno, spero di poter provare lo stesso. Ho solo cercato di fare del mio meglio. Nella mia testa continuavo a ripetermi che dovevo giocare ogni punto, fino alla fine».
A Federer, sette volte campione di Cincinnati, restano appena sette game in 61 minuti praticamente da comparsa. È la sua sconfitta più rapida in sedici anni nei tornei ATP (esclusi i match di Davis e i tornei olimpici del 2000 e del 2004), dal primo turno del torneo di Sydney del 2003 quando Franco Squillari, ultimo mancino a batterlo prima di Rafa Nadal, vinse in 54 minuti. È abituato agli applausi di chi l’ha ammirato come esperienza religiosa, non a quelli di incoraggiamento di chi teme di vederlo uscire presto. Eppure, sono di questo secondo tipo quelli che ha sentito dopo il primo set. Era dalla finale di Montreal del 2017 contro Sascha Zverev che Federer non perdeva una partita in due set vincendo meno di otto game.
Rublev ha costretto Federer a 19 errori gratuiti e 23 forzati in 103 punti, ace e doppi falli compresi. Insomma uno scivolone non dal re della racchetta, che però incassa e guarda avanti.