A Rovereto la grande atletica con il rientro di Filippo Tortu
Lo definisce “un nuovo inizio”. La stagione di Filippo Tortu riparte dalla serata di Rovereto: oggi il primatista italiano dei 100 metri andrà sui blocchi del Palio della Quercia, sulla nuova pista dello stadio trentino che ospita la 55ª edizione del meeting organizzato dall’Us Quercia Trentingrana. A 58 giorni dall’infortunio muscolare rimediato a Stanford nella tappa americana della Diamond League, correndo i 100 metri, “Pippo” torna a esibirsi sulla sua specialità preferita, nella quale vanta il record italiano di 9’’99 (a Madrid lo scorso anno) e uno stagionale di 10’’10 (Oslo il 13 giugno) oltre al 9’’97 ventoso del 24 maggio a Rieti. Con i Mondiali di Doha ormai alle porte, ricomincia qui l’avventura del 21enne brianzolo delle Fiamme Gialle, allenato dal papà-coach Salvino («Filippo sta trasformando un momento negativo in un’opportunità», le sue parole), in un contesto internazionale che propone come avversari - tra gli altri - il giapponese Abdul Hakim Sani Brown e lo statunitense Cameron Burrell.
Quanto è stata dura restare lontano dalle gare per due mesi?
«In realtà mi sembrano passati sei mesi da quando mi sono fatto male. Ci siamo allenati veramente tanto e il tempo non sembrava passare mai. Adesso posso dire che sto molto bene, naturalmente questa gara non la considero soltanto un test, ma un’occasione per cominciare a entrare in forma verso i 100 metri dei Mondiali di Doha. Devo ritrovare alcuni meccanismi e Rovereto mi sarà molto utile».
Che Tortu vedremo al rientro?
«Come sempre vorrei fare il personale. Non ho in testa un tempo, è un nuovo esordio ed è sempre un’incognita. Devo trovare la continuità in un 100 metri, in tutte le loro componenti, deve scorrere tutto liscio. Questa gara servirà a far andare in armonia tutti i pezzi. Il lavoro è stato tanto. Ci siamo allenati in caserma a Castelporziano per qualche giorno, poi siamo andati in Sardegna per due settimane: non è la prima volta che preparo una gara a Olbia, mi sono trovato bene e voglio ringraziare l’amministrazione comunale che mi ha messo a disposizione l’impianto».
A Rovereto ci saranno atleti di valore come Sani Brown e Burrell, pronto alla sfida?
«È una serata di altissimo livello e sono contentissimo di tornare a gareggiare contro grandi atleti, perché mi esalto e mi diverto, è sempre stimolante correre con avversari di questo calibro. Penso che potrà essere una gran bella gara, il meeting è fantastico e lo seguo da sempre, poi sono anche curioso della nuova pista».
Dopo Rovereto, il match Europa-Stati Uniti di Minsk con il faccia a faccia con un altro azzurro velocissimo, Marcell Jacobs.
«Con lui sarà una grande sfida, quest’anno è andato benissimo e sarà molto bello confrontarci di nuovo: non lo facciamo dal Golden Gala del 2018. Ma soprattutto sono molto contento che a rappresentare l’Europa nei 100 ci siano due sprinter italiani, questo rispecchia la situazione attuale: con la Gran Bretagna abbiamo il miglior settore della velocità, forse dal punto di vista giovanile siamo anche avanti, mentre in quello assoluto abbiamo ridotto le distanze e un divario che sembrava abissale, dimostrato anche dal 5 su 5 delle staffette di Yokohama».
Un mese ai Mondiali di Doha, con quale spirito ci si avvicina?
«Sono molto fiducioso. Ho sofferto tanto mentre guardavo in televisione i miei compagni di staffetta agli Europei a squadre di Bydgoszcz, in Polonia: a Doha ci sarò anche con quest’altro obiettivo, ho proprio voglia di correrla per staccare il pass per Tokyo andando in finale, anche se sappiamo sarà difficilissimo. Ma se una cosa è semplice non è divertente».