L'Italia di Mancini ne vince 9 su 9 e adesso guarda lontano
L’Italia non si ferma nemmeno al cospetto del piccolo Liechtenstein e, soprattutto, riesce a vincere anche senza l’assillo della qualificazione ancora da conquistare. La fase finale dell’Europeo 2020 da alcuni giorni è aritmeticamente certa, ma la fame di vittorie non si placa.
È da certi dettagli che si vede una rivoluzione: prima gli azzurri soffrivano contro avversari non di rango; da quando Mancini ha preso il timone di una Nazionale da rifondare, la musica è cambiata. Se n’è accorto anche il Liechtenstein, che pure era reduce da due pareggi. «Abbiamo fatto fatica all’inizio, perchè non trovavamo il secondo gol ma, cambiando tanti giocatori, poteva anche starci. Ho avuto risposte positive, ma i ragazzi avevano giocato poco insieme e questo era il problema». Le parole del ct Roberto Mancini, dopo il 5-0 a Vaduz.
E non è tutto, perchè la giovane Italia è riuscita a ritagliarsi un posto nella storia, eguagliando il record di un mostro sacro come Vittorio Pozzo: due Mondiali (1934 e 1938) e un’Olimpiade (1936) vinti. «Il record di Pozzo? M’interessa il record dei due Mondiali e dell’Olimpiade - ha aggiunto Mancini, commentando le 9 vittorie di fila degli azzurri sotto la sua gestione -: quello sarebbe molto più importante. Accontentarsi dell’Europeo? Magari».
La serata bagnata nel Principato ha portato alla ribalta tanti volti nuovi e altri due esordienti: Di Lorenzo e Tonali (sono 20 nella gestione del ct di Jesi). «Se gente come Cristante e Di Lorenzo sono qua è solo perchè ci crediamo - spiega il ct -. A giugno qualcuno bravo, però, dovrà restare a casa. Io spero che tutti questi giocatori possano avere altre possibilità. Sono bravi».
Ha ritrovato una maglia, e anche il gol, Stefan El Shaarawy, che ha scelto la Cina, ma non ha perso la voglia di stupire.
«Avevo tanta voglia di tornare in campo con questa squadra - le parole del ‘Faraonè -. L’ultima mia apparizione risaliva alla triste partita contro la Svezia, due anni fa. Ho voglia di dimostrare, provo a dare il massimo in Nazionale».
Chi esce con la cresta alzata dalla serata di Vaduz è il «Gallo» Belotti, autore di una doppietta. «Mi porta bene giocare qui - dice l’attaccante - ho segnato due gol l’ultima volta e altri due stasera. Sono contento, soprattutto per la prestazione della squadra, nel secondo tempo siamo riusciti a fare meglio quello che ci chiedeva l’allenatore».