Arriva Ibrahimovic, e segna nell'amichevole con la Rhodense, è delirio dei fan rossoneri
Debutto con gol. Bastano queste tre sole parole ad alimentare l’entusiasmo dei tifosi del Milan e far, probabilmente, vacillare Stefano Pioli. Certo, l’amichevole di ieri contro la Rhodense, formazione che milita in Eccellenza e battuta 9-0, non può definirsi un test particolarmente probante ma Zlatan Ibrahimovic ha dimostrato di essere molto motivato, chiedendo sempre la palla tra i piedi nel tridente con Suso e Calhanoglu, e di avere già minuti nelle gambe da sparare. Ha spinto lui, di fatto, per partire titolare, per dare un segnale ai nuovi compagni e anche all’allenatore: se infatti fino a ieri lo staff tecnico appariva irremovibile sulla volontà di ricalibrare la condizione di Ibrahimovic e, quindi, di non affrettare i tempi del suo inserimento in gruppo, oggi invece filtra una maggiore apertura sulla convocazione dello svedese per la gara dell’Epifania contro la Sampdoria. In poche parole, a 38 anni suonati, si auto-gestirà in base alle proprie sensazioni, esattamente come alla Juventus fa Cristiano Ronaldo.
Campioni senza età. Difficile, però, un suo impiego dal primo minuto, anche se con Ibrahimovic nulla appare mai impossibile.
L’effetto Ibra è sicuramente una scossa emotiva per tutti: Piatek, pungolato dalla panchina, esce dal torpore e fa doppietta nella ripresa, Leao segna e confezione un assist di tacco per Castillejo. Ma sono soprattutto i tifosi a respirare un’atmosfera diversa: la contestazione dopo Bergamo sembra già dimenticata e saranno almeno 50mila (forse 55mila) gli spettatori lunedì a San Siro. Oggi intanto un altro doppio bagno di folla tra Casa Milan, dove i tifosi al termine della sua conferenza stampa si litigano la maglietta che lui stesso lancia in piazza quasi fosse una reliquia sacra, e poi a Milanello. Il boom coinvolge anche i social: +1.26% di follower su Instagram, 60mila «mi piace» guadagnati su Facebook. Uno spiraglio di luce in una stagione buia.