Rugby, Sei Nazioni da incubo l'Italia perde con la Scozia e sono 25 ko di seguito
Tre partite, tre sconfitte, in due casi senza segnare neppure un punto. La striscia di ko consecutivi nel torneo che tocca quota 25. Lo spettro del quinto cucchiaio di legno consecutivo che si materializza. Prosegue l’incubo dell’Italrugby nel Sei Nazioni. Nel giorno i cui gli azzurri speravano di uscire dal tunnel arriva l’ennesima prestazione deludente contro una Scozia che alla vigilia sembrava alla portata di quella che, invece,m si sta rivelando forse la peggiore Italia di sempre. Il XV del Cardo, guidato sul campo da Stuart Hogg, punisce invece la squadra del ct sudafricano Franco Smith con tre mete e un secco 17-0 che segue la batosta a Cardiff coi campioni in carica del Galles (42-0) e la sconfitta con la Francia (35-22).
Proprio l’incoraggiante prova di Parigi aveva alimentato le speranze dell’Italia, completamente disattese però sul terreno dell’Olimpico di Roma. Davanti a 54.349 persone, che sognavano un successo sulla Scozia come nel giorno del debutto nel torneo (5 febbraio 2000 allo stadio Flaminio), capitan Bigi e compagni non hanno mai dato l’impressione di poter tenere in mano una partita dai ritmi bassi e con poca qualità, caratterizzata da perdite di palloni e imprecisioni varie da parte del team di casa. «Purtroppo non è arrivato il risultato che volevamo, ma i ragazzi hanno dato il massimo, hanno messo in campo il cuore per l’Italia, contro un avversario che tanti hanno sottovalutato ma che invece è di livello - le parole del ct Smith -. Abbiamo comunque creato opportunità in attacco che non siamo riusciti a concretizzare. Sappiamo in cosa dobbiamo migliorare. Fisicamente dobbiamo crescere, serve maggiore intensità per essere competitivi, e poi dobbiamo cercare di toglierci di dosso la pressione».
Troppi errori comunque per gli azzurri, che sono restati agganciati all’incontro in virtù di alcuni «regali» degli ospiti. Il primo arriva al 9’ del primo tempo, con Hastings che non trasforma un facile calcio piazzato (il britannico alla fine ne sbaglierà 3 su 4), mentre la meta che sblocca il punteggio arriva al 23’ con uno slalom del capitano scozzese, Hogg. Poco dopo meta annullata a Price per un passaggio in avanti. L’Italia è ancora a galla e potrebbe entrare veramente in partita prima dell’intervallo ma sugli sviluppi di un calcio di punizione gli azzurri non sono fortunati: Allan decide di calciare ma centra i pali dalla distanza e non smuove lo zero al punteggio.
Al rientro in campo l’Italia si salva ancora dopo due minuti: corridoio centrale trovato da Watson per Bradbury che apparecchia la meta per Ritchie, intervento in placcaggio di Polledri che genera un in avanti. Il pericolo scampato però non sveglia gli azzurri che vanno ancora sotto al 6’ della ripresa dopo un attacco a più fasi scozzese a pochi metri dalla linea di meta concluso con un passaggio decisivo di Hastings per Harris che schiaccia l’ovale a terra. Le ultime speranze dell’Italia svaniscono poi al 69’ col cartellino giallo per Zanni che lascia così in inferiorità numerica l’Italia quasi fino al termine del match. La parola fine però la scrive sempre la Scozia siglando la terza meta con Hastings che prima si invola in campo aperto sugli sviluppi di un’incertezza in placcaggio della linea azzurra e poi trasforma da posizione centrale e ravvicinata. È il 17-0 finale che condanna l’Italia. Prossimo impegno degli azzurri il 7 marzo all’Aviva Stadium per l’incontro con l’Irlanda, come dire una missione impossibile e il quinto Cucchiaio di legno consecutivo una certezza.