Trainotti: «Aquila in coppa e pensiamo anche alle giovanili»
Se il mondo del calcio professionistico attende con trepidazione il prossimo lunedì 18 per poter riprendere gli allenamenti di gruppo, il basket - avendo già chiuso la stagione - potrà entrare nella fase 2 con meno impazienza, almeno per quanto riguarda le squadre non impegnate in Coppa (quindi ad esclusione di Milano, Virtus Bologna, Reyer Venezia).
«Per il momento noi non torneremo in palestra» conferma il gm di Aquila basket Salvatore Trainotti. «Attendiamo di vedere come evolve la situazione nelle prossime due settimane e poi con i giocatori sotto contratto valuteremo».
Chi sono al momento i giocatori sotto contratto?
«Forray, Pascolo, Mezzanotte, Lechthaler, Gentile».
Parlare di mercato è prematuro, o no?
«In questo momento l’ultimo pensiero è la squadra. Siamo solo a metà maggio, da giugno si cominceranno a pianificare risorse, budget. Ora la situazione è troppo incerta sotto tanti punti di vista».
Il presidente Petrucci propone di trasferire l’attività all’aperto per quanto possibile. Che ne pensa?
«Ci sono tante buone idee. Se si potranno realizzare, bene».
In un’intervista il presidente federale ha anche detto di aver commissionato al Politecnico di Torino lo studio di una mascherina speciale che consenta di giocare respirando bene.
«Non ho sufficienti informazioni per giudicare se il prodotto è valido. Immagino che se lo omologheranno avrà superato tutti i test necessari».
Su cosa è concentrato in questi giorni?
«Devo gestire l’organizzazione e la quotidianità della società. Poi c’è da analizzare l’evoluzione della situazione, visionare giocatori, confrontarsi con colleghi e altri dirigenti».
Come si immagina al basket post-Covid?
«È ancora troppo presto. Ci sono tante domande a cui non si possono dare risposte. Ora bisogna aspettare, studiare, vedere...».
È ipotizzabile che, nonostante la classifica, l’Aquila disputi una coppa europea anche l’anno prossimo?
«Noi ci terremmo a disputarla, ma in classifica abbiamo diverse squadre che ci precedono. Quando arriverà il momento vedremo se chiedere una wild card per l’Eurocup. L’Europa per noi resta sempre un obiettivo primario».
La partecipazione alle coppe pesa non poco sul tipo di mercato da realizzare, giusto?
«Influenza il mercato per il tipo di squadra che si vuole costruire e sulle opzioni in possesso, perché con l’Europa è possibile accedere a più giocatori. Poi dipende dalle risorse a disposizione, ma il budget dipenderà dalla possibilità di avere o meno incassi dai biglietti... Non è semplice».
Difficile lavorare quando mancano sicurezze.
«Nessuno le ha adesso. Nemmeno l’Nba sa quando potrà ripartire: hanno pure spostato il draft. È logico sia così anche da noi».
Se il basket professionistico ripartirà, che ne sarà di quello di base, a partire dai ragazzini?
«Noi stiamo immaginando di puntare sul lavoro individuale da fare con i giocatori, in modo che sia occasione non solo di crescita tecnica ma anche atletica e personale. Avremo bisogno di istruttori che abbiano qualità di coaching globale».