Valentino Rossi sul podio terzo, «è come vincere, ma la Yamaha deve crederci»
Fabio Quartararo ha bissato la vittoria di domenica scorsa tagliando per primo il traguardo del Gp di Andalusia, classe MotoGp, sul circuito di Jerez. Tre Yamaha sul podio con il secondo posto di Maverick Vinales ed il terzo di Valentino Rossi (superato all’ultimo giro). Francesco Bagnaia si è dovuto ritirare a pochi giri dal termine, mentre era secondo, per la rottura del motore della sua Ducati.
Il terzo posto in Andalusia «vale quasi come una vittoria», ma Valentino Rossi non riesce a gioire del tutto per il podio ritrovato dopo 17 gare. Anzi, gli cresce dentro la convinzione di aver dovuto lottare, nelle ultime stagioni, non solo in pista contro gli avversari, ma anche fuori con chi sta dalla sua stessa parte, per vincere certe resistenze della Yamaha, restia a seguire le sue richieste, nonostante i 25 anni di motomondiale che ha alle spalle.
Lui la spiega così: «Hanno Quartararo e Vinales che vanno forte. Così a me dicono “impara a guidare questa moto”».
Adattandosi a certe caratteristiche tecniche e dinamiche che non si confanno allo stile di guida del 9 volte iridato, soprattutto nella percorrenza in curva.
Mentre se viene messo nelle giuste condizioni può essere ancora competitivo, nonostante «il caldo infernale di oggi».
«La Yamaha deve credere in me e nelle indicazioni molto precise che do quando scendo dalla moto - lo messaggio pacato di Rossi - visto che sono un loro pilota e lo resterò anche l’anno prossimo. Con il team abbiamo dovuto lottare quattro giorni per ottenere quello che volevamo. Altrimenti avrei vissuto un altro fine settimana come quello scorso, così brutto che non poteva essere vero. Quella M1 non era la mia. Ora speriamo di aver imboccato la strada giusta. Sono ottimista, ma dobbiamo continuare a lavorare su questo setting».
«Nel 2019 ho avuto sempre gli stessi problemi - ha aggiunto Rossi - Ho dovuto lottare per cambiare. A volte si va incontro a dei problemi che non ci si aspetta per questioni politiche. Non mi trovo bene perché la moto in curva prende una posizione che non mi piace. Questa cosa è fatta per salvare la gomma, ma io andavo solo più piano e finivo comunque la gomma. Invece da venerdì mattina ho ritrovato delle buone sensazioni». Che il podio ha confermato.