Olimpiadi, perché Piné rischia di perdere le gare di pattinaggio: forte concorrenza di Milano, e la nuova struttura trentina costerebbe 70 milioni (e mezzo milione all'anno di perdite)
Allarme rosso per il palazzetto del ghiaccio di Baselga di Piné: si contava sui finanziamenti a cinque cerchi per la nuova opera (costo previsto, circa 7 milioni di euro), ma cresce la pressione di Milano per ospitare tutte le gare delle discipline del ghiaccio nel capoluogo (che ha già, come Piné, una pista all’aperto).
Milano sta infatti puntando sull’Arena civica, dove sono al lavoro per i rilievi tecnici gli esperti del Comitato Olimpico (Cio). In questi giorni, stanno monitorando la tenuta del ghiaccio per 15 giorni consecutivi, per valutare se possa garantire la superficie senza che si crei la “patina” superficiale che renderebbe impossibili le gare. Le prove inizieranno da sabato prossimo.
Il rischio per Baselga di Pinè? Perdere le competizioni di speed skating.
E’ la Regione Lombardia a premere per la soluzione meneghina: «Ovviamente non spetta a Milano la scelta di un eventuale trasferimento delle sedi di gara - ha detto l’assessora allo sport Roberta Guaineri - ma questa sarebbe un’ottima opportunità per la città, che non pregiudica tra l’altro l’utilizzo dell’Arena da parte degli atleti: quella è e rimane la loro casa».
Sarebbe però il Cio stesso ad avere dei dubbi sulla pianificazione originale del pattinaggio velocità. L’Ice Rink di Baselga di Piéè richiede un intervento di almeno 70 milioni per essere coperto (ancher se la Provincia è disposta a intervenire). Ma per il Cio, il problema è la sostenibilità a lungo termine: cosa ne sarà della grande cattedrale del ghiaccio a Piné dopo i Giochi? Per il Cio, c’è il rischio di un deficit tra i 570 e gli 830 mila euro all’anno.
C’è poi una ulteriore chance per Milano: sono infatti arrivate le nuove regole - “New Norm” - del Cio per contenere i costi e puntare sulla sostenibilità dei Giochi. La scelta di Milano-Cortina ha promesso di rispettare questo spirito e utilizzare il più possibile impianti esistenti e di contenere la spesa. E Piné parte sfavorita.
Non si agita l’assessore trentino Roberto Failoni, che però si è affrettato a diramare un comunicato stampa: «Per quanto riguarda gli interventi strutturali a Baselga di Piné, necessari per confermare in Trentino le gare olimpiche di pattinaggio di velocità nel 2026, la Provincia autonoma di Trento si è sempre mostrata disponibile a ragionare attorno a qualsiasi ipotesi tecnica considerata, dagli organismi deputati a decidere, come realizzabile e sostenibile. In particolare, se si dovesse optare per una soluzione all’aperto siamo convinti che sia assolutamente percorribile la scelta della sede di Baselga di Piné, per la quale la Provincia è pronta a fare la sua parte dal punto di vista economico». Cioé: se vi saranno ingenti costi di realizzazione e utilizzo, i soldi ce li mette la ricca Provincia Autonoma di Trento.
«Le Olimpiadi invernali 2026 – aggiunge l’assessore Failoni - sono uno straordinario volano promozionale per il nostro territorio, un’opportunità che non possiamo e non vogliamo perdere. Per questo abbiamo mostrato da subito la nostra disponibilità e per questo intendiamo fare la nostra parte fino in fondo. Vogliamo che siano valorizzate strutture e ambiti territoriali del Trentino che hanno già mostrato una vocazione nelle discipline sportive oggetto delle gare olimpiche. Siamo convinti anche noi che il tema della sostenibilità degli investimenti nel tempo sia cruciale e non intendiamo sottrarci al confronto anche su questo. Per questo ci siamo sempre mostrati favorevoli anche a soluzioni strutturali outdoor. Sulla possibilità di questa scelta si dovranno però pronunciare gli organismi tecnici preposti. Noi vogliamo continuare a confrontarci, anche su questo, con la Fondazione Milano - Cortina 2026 e con il Cio, convinti che la scelta di Baselga di Piné sia praticabile e percorribile, anche in un’ottica di sostenibilità»..
E per calmare i pinetani è arrivato il presidente Fugatti in persona, che ieri ha incontrato i sindaci: «E’ stato ribadito che i confronti proseguiranno con la Fondazione Milano - Cortina 2026 e il Cio per decidere quali soluzioni tecniche adottare. La Provincia ha comunque confermato la volontà di proseguire secondo quanto previsto nel progetto di candidatura e nell’Host city contract. L’obiettivo è quindi quello di individuare una soluzione sostenibile confermando Piné come sede olimpica. Questa posizione verrà ribadita nelle sedi ed organismi deputati a definire l’assetto infrastrutturale dedicato all’evento sportivo olimpico» ha detto Fugatti.