Coordinamento provinciale per le Olimpiadi: da quattro a sei membri (tutti ci vogliono entrare)
Sarà un organo tecnico che dovrà gestire soldi e opere in Trentino, per ora in pole position per le nomine ci sono Tito Giovannini e Pietro De Godenz
TRENTO. Lievitano da quattro a sei - più il presidente - i componenti del Coordinamento provinciale per le Olimpiadi invernali 2026, previsto dal disegno di legge ad hoc presentato dall'assessore al turismo Roberto Failoni e approvato ieri dalla quarta commissione, astenuti Luca Zeni (Pd) e Paolo Zanella (Futura).
I due posti in più nell'organismo, che dovrà «coordinare le azioni e gli interventi sul territorio provinciale funzionali alla riuscita degli eventi sportivi relativi ai giochi e con funzione di interlocutore locale per la fondazione "Milano - Cortina 2026"», sono stati proposti dall'assessore Failoni, con un emendamento, che ha ampliato la rappresentanza a fronte delle numerose richieste, come quelle di Consorzio dei Comuni, Università, Coni e federazioni degli sport invernali, categorie imprenditoriali.
Certo non tutti ci staranno, ma l'assessore ha concordato sull'esigenza che ci sia spazio per altri due nomi individuati da Coni e Università di Trento.
Sempre Failoni, già in in occasione dell'approvazione del disegno di legge da parte della giunta, aveva anticipato che il Coordinamento provinciale per le Olimpiadi vedrà senz'altro fra i suoi membri in quanto tecnici esperti di questi eventi Tito Giovannini e Pietro De Godenz, quest'ultimo è anche consigliere provinciale di minoranza, ma è stato scelto comunque dalla giunta leghista per la sua annosa esperienza nell'organizzazione dei mondiali di sci nordico e altri eventi di livello internazionale in val di Fiemme.Su chi saranno gli altri 4 nomi, più il presidente, in rappresentanza della Provincia, per ora l'assessore Failoni non si sbilancia: «Vedremo quando sarà approvata la legge dal consiglio provinciale, dovrebbe essere già a maggio».
Ieri il consigliere Zeni aveva presentato in commissione un emendamento perché il Coordinamento fosse allargato anche a un rappresentante delle minoranze del consiglio provinciale. Ma è stato bocciato con tre voti favorevoli, compreso quello di Claudio Cia (Fratelli d'Italia), che non è bastato, e tre voti contrari. L'assessore Failoni si era infatti opposto sostenendo che nel Coordinamento sono previste solo figure tecniche e non politiche. Zeni ha annunciato che ripresenterà in aula il suo emendamento.
Il disegno di legge stanzia 45.000 euro per il 2021 e 90.000 euro per ciascun anno dal 2022 al 2026 per il pagamento di spese e compensi dei componenti del Coordinamento.
È stato bocciato anche un emendamento di Zanella che chiedeva un esplicito riferimento nel disegno di legge alla tutela del territorio e alla sostenibilità ambientale. Sergio Bettotti, dirigente del dipartimento sport, ha ricordato che nel 2015 il Cio ha inserito, tra i criteri più importanti per l'assegnazione dei Giochi, quello della sostenibilità, compresa l'utilizzabilità futura delle strutture sportive. L'Italia, inoltre, ha firmato un contratto voluminoso con il Cio che per le Olimpiadi 2026 per la prima volta interviene direttamente con 900 milioni di euro. In questo contratto, ha concluso, ci sono norme precise sulla sostenibilità ambientale e delle strutture.
L'ex governatore Ugo Rossi, oggi consigliere provinciale di Azione, ha ricordato che: «ll primo atto ufficiale per la partecipazione Trentino è del maggio 2018 e porta la mia firma. Le olimpiadi ci sono perché noi le abbiamo volute e diamo atto alla attuale giunta di avere continuato su questa strada. Abbiamo deciso di partecipare a condizione che i Giochi fossero basati sulla sostenibilità. Ora è necessario che questo impegno sia mantenuto». In particolare Rossi ha chiesto a Failoni di aggiornare il consiglio provinciale sui progetti delle opere previste a Baselga di Piné «questo perché si deve essere certi e consapevoli di quale sarà la spesa (si è parlato di 35 milioni di euro e ogni tanto emergono anche cifre più elevate)».