Addio a Nino Pezzin, pioniere del curling in Trentino
Si è spento a 82 anni, in città, dove abitava, uno dei grandi protagonisti della nascita e dello sviluppo in provincia di una disciplina sportiva che poi nei decenni ha portato molti successi internazionali: dalle prime sfide sul Lago Santo ghiacciato alle medaglie olimpiche
TRENTO. "È un giorno triste per il curling italiano e cembrano. È venuto a mancare Nino Pezzin, colui che ha portato il nostro sport a Cembra e al Lago Santo. Come associazione ci uniamo al dolore dei familiari".
Il post in Fb dell'Associazione curling Cembra dice tutto sul grave lutto che ha colpito un intero movimento con la scomparsa di una figura storica per questo sport in Trentino.
L'ultimo abbraccio è avvenuto sabato scorso, nella chiesa di Cognola.
Angelo "Nino" Pezzin, 82 anni, era nato e viveva a Trento, dove per anni aveva gestito un negozio di coppe, targhe e trofei a Piedicastello.
In precedenza Pezzin aveva lavorato in val di Cembra e, provetto pattinatore, si era unito a Franco Zumoffen come pioniere del curling: una disciplina nella quale i due amici credevano moltissimo. E avevano ragione, come dimostrano anche i successi raggiunti negli anni dai cembrani, Giochi olimpici compresi.
Dalle prime sfide sul lago ghiacciato, all'impianto indoor e all'agonismo ai massimi livelli.
Uno sport che in Italia era pressoché sconosciuto prendeva via via piede, a suon di medaglie e grazie al grande entusiasmo dei pionieri e dei molti che nel tempo hanno contribuito a sviluppare questa realtà.
Nino Pezzin nel 1972 fu il fondatore, con Giacomo Pelz, dell’assocazione sportivi ghiaccio Lago Santo. Era un periodo di passione sportiva crescente, di grandi fatiche e di molte soddisfazioni per chi segnò l'inizio di un'epoca e ne ha seguito fino all'ultimo lo sviluppo e i successi internazionali.
Pezzin era anche musicista: era il batterista della band I Derby, composta anche da Gino Vivori (voce), Mauro Tecchiolli (pianoforte) e Mirko Bernardinatti (fisarmonica).