La Dolomiti Energia Trentino si ferma sul più bello: vince Tortona 76-70
Ad un'Aquila dai due volti non basta la fantastica partita di Andrejs Grazulis (17 punti, 11 rimbalzi e 3 stoppate in 32' di gioco) e la "solita" partita da leader di Diego Flaccadori, che chiude con 19 punti e 8 rimbalzi. In doppia cifra anche Darion Atkins a quota 12 (con 11 rimbalzi) nonostante i problemi di falli
CASALE MONFERRATO. Una Dolomiti Energia Trentino bella e convincente per 30' abbondanti perde il filo del discorso negli ultimi minuti di partita e subisce la rimonta vincente di Tortona: nella prima giornata di campionato i bianconeri escono sconfitti 76-70 contro la Bertram Yachts Tortona.
Ad un'Aquila dai due volti non basta la fantastica partita di Andrejs Grazulis (17 punti, 11 rimbalzi e 3 stoppate in 32' di gioco) e la "solita" partita da leader di Diego Flaccadori, che chiude con 19 punti e 8 rimbalzi. In doppia cifra anche Darion Atkins a quota 12 (con 11 rimbalzi) nonostante i problemi di falli.
Ora la Dolomiti Energia mette nel mirino il debutto stagionale, in partita ufficiale, alla BLM Group Arena: contro Treviso si gioca domenica 9 ottobre alle 18.
Il tabellino
Bertram Yachts Tortona 76
Dolomiti Energia Trentino 70
(14-25, 29-44; 53-66)
BERTRAM YACHTS TORTONA: Christon 18, Mortellaro ne, Candi 8, Tavernelli ne, Filloy 15, Severini 3, Harper 4, Daum 15, Cain 7, Radosevic 2, Filoni 4. Coach Ramondino.
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: Conti, Forray 5, Zangheri ne, Flaccadori 19, Udom 2, Crawford 6, Grazulis 17, Atkins 12, Calamita, Lockett 9. Coach Molin.
Le parole di coach Lele Molin
«L'ultimo quarto per noi è stato un po' un incubo, abbiamo concesso a Tortona tutto ciò che avevamo negato nei primi tre parziali: dispiace perché sul più bello ci sono venute meno lucidità ed energia, e quando la Bertram ha alzato l'intensità negli ultimi 8-9 minuti questo ci è costato troppe palle perse e troppi punti concessi in contropiede. Però contro un'ottima avversaria abbiamo mostrato personalità e siamo riusciti ad esprimerci: torniamo a casa con l'amaro in bocca, ma con la certezza che la squadra c'è».