Pattinaggio olimpico: dopo l'addio all'ipotesi Piné, sembra tramontare anche quella di Torino
A ridere sembra sarà infatti solo Milano, a un passo dal prendersi quelle gare di pattinaggio che erano state promesse all'altopiano e che invece sembrava dovessero lasciare il Trentino per finire all'Oval, già olimpico nella Torino del 2006
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MILANO. Se Atene piange, Sparta non ride, dicevano gli antichi. Che in tema di Olimpiadi, sono anche gli antichi geograficamente giusti. Olimpiadi, invernali: dove ora si potrebbe dire che se Piné piange, manco Torino ride.
A ridere sembra sarà infatti solo Milano, a un passo dal prendersi quelle gare di pattinaggio che erano state promesse all'altopiano e che invece sembrava dovessero lasciare il Trentino per finire all'Oval, già olimpico nella Torino del 2006.
Ora invece, pare che il colpo di mano fortemente voluto - e pianificato da tempo - dal sindaco di Milano Beppe Sala e dal riconfermato presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, vada in porto: gare olimpiche di pattinaggio nei padiglioni della Fiera, a Rho.«Ci teniamo molto, sia io che il governatore Fontana», ha spiegato in un'intervista il sindaco di Milano.
E il dossier per realizzare in uno dei padiglioni della Fiera un ovale per la gare del pattinaggio velocità, da parte degli amministratori meneghini e lombardi sarebbe già stato presentato ufficialmente alla Fondazione Milano Cortina 2026.
I parametri - quelli che hanno reso irrealizzabile il sogno pinetano, per la questione dei costi e della necessità di realizzare praticamente ex novo una struttura non già esistente - pare possano esserci: sostenibilità (i padiglioni della Fiera sono già in piedi e la loro modularità e versatilità è insita nella natura di struttura fieristica. Capienza (almeno 5.000 posti) e caratteristiche dell'anello e del ghiaccio non sarebbero un problema, così come la fruibilità della struttura a Giochi conclusi: si tornerà a ospitare eventi.
Insomma, a Milano sembrano aver trovato la formula giusta per prendersi quelle gare tanto agognate sia dal Trentino che dal Piemonte, anche perché il Cio così attento alla sostenibilità (altra voce che ha di fatto condannato Piné per l'esborso economico e in termini di costi per la realizzazione ex novo della struttura), non potrà rimanere insensibile al fatto di non sparpagliare sulla cartina geografica (leggi trasferimenti e dunque veicoli in transito) troppe gare, lasciandole nell'area di Milano senza allargare lo scacchiere olimpico a Ovest.
Al momento, insomma, come confermano anche voci vicine alla Fondazione Milano Cortina, l'opzione Fiera sembrerebbe aver sopravanzato nella classifica del gradimento quella piemontese, anche perché i costi di adattamento dei padiglioni fieristici a temporaneo tempio olimpico del pattinaggio sarebbero gli stessi che si dovrebbero affrontare a Torino per riammodernare l'Oval e renderlo pronto per i Giochi vent'anni dopo la "sua" Olimpiade.