Dopo il naufragio europeo, le azzurre ripartono dal ritiro a Cavalese ma senza Paola Egonu: polemiche
Criticata la scelta del ct Mazzanti di non schierare come titolare ai campionati la fuoriclasse veneta, una delle stelle assolute della pallavolo mondiale. Fuori anche altre giocatrici esperte. Ora l'opposta, tra amarezza e delusione, non parteciperà al torneo di qualificazione olimpica che scatterà in Polonia dopo la fase preparatoria in Trentino
DELUSE Le azzurre demoralizzate sconfitte dall'Olanda per il bronzo europeo
TRENTO. Altro che nuovo corso: i deludenti campionati europei dell'Italvolley femminile hanno suggellato una crisi evidente: da temporale della vigilia a uragano del giorno dopo. Sarà in questo clima piuttosto teso che la nazionale arriverà a Cavalese il prossimo 9 settembre, per un ritiro di estrema importanza, in vista del torneo di qualificazione olimpica in programma dal 16 del mese in Polonia.
E nel movimento pallavolistico, fra osservatori e tifosi, cresce la critica delle scelte fatte dal ct Davide Mazzanti. A cominciare dall'aver relegato in panchina la stella azzurra, Paola Egonu, l'opposta che tante partite aveva risolto in passato. Per la gran parte del torneo continentale la giocatrice padovana è stata utilizzata con il contagocce: il ct le ha preferito come titolare la debuttante in azzurro Ekaterina Antropova, freschissima pure di passaporto: un talento straordinario senza dubbio, ma gettato nella mischia frettolosamente, al posto di una fuoriclasse conclamata. Poco chiare, se non incomprensibili, le ragioni tecniche e tattiche di questa decisione.
Così come a molti sono parse controproducenti le esclusioni dal gruppo azzurro di diverse giocatrici esperte, come Caterina Bosetti, Cristina Chirichella e il super libero Monica De Gennaro. Solo alla fine della triste e meritata sconfitta nella finale per il bronzo contro l'Olanda (0-3), il coach dell'Italia ha dato un indizio di spiegazione: "Non avevo più la squadra in mano“, ha detto riferendosi al passato recente. Dunque, se ne evince che le esclusioni delle varie campionesse fossero legate a non meglio precisati problemi di relazioni interne.
Sarà. Resta l'evidenza che agli europei si è vista una squadra poco convincente. Sia per il risultato del campo, sia per l'impressione data dal gruppo, visto da fuori. Spesso non è parsa una squadra coesa, sicura dei propri mezzi, capace di esprimere il proprio eccellente potenziale. D'altra parte, una dose rimarchevole di questo potenziale è stato lasciato a lungo a guardare le partite a bordo campo. Per non dire di quanto di questo bagaglio azzurro si è scelto addirittura di lasciare a casa.
E ora a casa ci starà anche Paola Egonu, probabilmente stanca e delusa dal trattamento ricevuto. È di ieri il comunicato della Federazione in vista del torneo di qualificazione olimpica: "Tra le convocate non c'è Paola Egonu, l'atleta azzurra, pur ribadendo il proprio attaccamento alla maglia dell'Italia, ha concordato con il commissario tecnico e il presidente federale Manfredi di non partecipare al torneo in Polonia per prendersi un periodo di riposo”.
In definitiva, la situazione in casa azzurra non sembra propriamente sotto controllo, a meno di un anno dai Giochi di Parigi. Probabilmente per un rilancio sarebbero state necessarie altre scelte (un cambio alla guida), frenate forse dal successo, che oggi appare assai effimero, agli europei di due anni fa che ha sciolto nell'oblio la delusione olimpica e altri ko. Adesso il tempo stringe, c'è da portare a casa il pass olimpico, dopo aver fatto in conti con un arretramento nel ranking mondiale (dal quarto al sesto posto, dietro Turchia, Stati Uniti, Serbia, Brasile e Cina).
A Lodz dal 16 settembre le azzurre troveranno Stati Uniti, Polonia, Germania, Thailandia, Corea del Sud, Colombia e Slovenia (le prime due vanno a Parigi, per le altre resterà la strada del recupero tramite la posizione nel ranking).
Resterà da vedere, dunque, se nei pochi e intensi mesi di avvicinamento a Parigi, si avrà l'ardire di assumere scelte strutturali che sarebbe stato più semplice anticipare.
Di certo l'Italia del volley si trova in una fase storica straordinaria, ricchissima di talenti e con un fenomeno straordinario quale la 24enne Egonu che merita di essere valorizzato, non lasciato ai margini per qualche doppio cambio della diagonale di posto 2. Qui si tratta di mettere in campo la squadra più competitiva. Il resto sono problemi di altra natura (peraltro mai spiegati) e di cui faremmo volentieri a meno.