Yeman Crippa, obiettivo europei di Roma e Giochi di Parigi per il campione che pensa anche alla maratona
Bagno di folla allla kermesse cittadina, questa mattina, per il campione trentino: l'occasione per un ritratto sportivo e umano guardando anche alle sfide in arrivo
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TRENTO. Bagno di folla al Festival dello sport, questa mattina, per il campione trentino Yeman Crippa, al format Gazza Cafè, in via Belenzani a Trento, condotto da Eva Gini.
È stata l'occasione per tracciare un ritratto sportivo e umano partendo dalle prime passioni giovanili fino all'impegno di atleta di livello internazionale. Ma anche guardando al futuro, alle nuove occasioni, dietro l'angolo i Giochi di Parigi 2024.
Crippa, oro nei 10mila agli Europei di Monaco 2022, ha raccontato di quando, ragazzino, si è avvicinato con entusiasmo al calcio, sport che ha praticato a lungo e che ancora lo appassiona, anche come tifoso dell’Inter.
Poi l’incontro con un allenatore che gli ha proposto di cominciare a pensare all’atletica, avendolo visto correre. Quella per l’atletica poi è stata una passione cresciuta nel tempo fino a diventare una scelta di vita. E così sono arrivati i risultati.
“Mi ha aiutato – ha sottolineato Yeman – essere predisposto per la corsa. Crescendo è cambiato l’approccio all’attività sportiva. Con l’aumentare della difficoltà sono aumentati anche allenamento e concentrazione”.
E dunque una carriera fatta di vittorie, record, di una notorietà che con i risultati è cresciuta anche a livello internazionale, e anche di qualche prestazione che non lo ha soddisfatto, come ai Mondiali di Doha e alle Olimpiadi di Tokyo: “Ma è importante – aggiunge - imparare anche da questi momenti”.
Ora tra gli obiettivi per il prossimo anno il forte atleta ha messo gli europei di Roma e le Olimpiadi di Parigi. Intanto ha scelto di orientarsi sempre di più su gare su strada e di allungare la distanza di allenamento per essere pronto per la maratona. Andrà ad allenarsi anche in Kenia. “Andrò per allenarmi con i più forti al mondo. Keniani ed Etiopi sono tra gli atleti più forti, merito delle condizioni ambientali ma anche di una forte motivazione”.