L’ex ct azzurro Mazzanti per rilanciare l’Itas femminile
Il presidente Da Re spiega la scelta: «Abbiamo un progetto triennale. Vogliamo due squadre al vertice. La situazione è molto critica: dovevamo provare a dare una scossa e ci siamo affidati a una figura professionale di primissimo piano, senza nulla togliere al lavoro portato avanti da Marco Sinibaldi»
TRENTO. Il comunicato stampa è laconico: «Davide Mazzanti è il nuovo allenatore dell'Itas Trentino di Serie A1 femminile. Il quarantasettenne tecnico marchigiano verrà ufficialmente presentato domani alle 10 (oggi, ndr) presso la sede di Trentino Marketing, in via Romagnosi 11 a Trento. Trentino Volley ringrazia il suo predecessore Marco Sinibaldi «per l'impegno profuso nei quattro mesi in cui ha guidato la squadra».
Presidente Bruno Da Re, un cambio in corsa che è una novità per Trentino Volley.
«La situazione è molto critica: dovevamo provare a dare una scossa e ci siamo affidati a una figura professionale di primissimo piano, senza nulla togliere al lavoro portato avanti da Marco Sinibaldi».
Probabilmente Sinibaldi e la squadra si sono trovati a pagare una promozione prematura.
«Sì, non eravamo pronti per il salto in A1 dopo una sola stagione in A2. Non lo eravamo sotto il profilo organizzativo, economico e soprattutto tecnico. Ci siamo trovati a costruire la squadra in emergenza quando è arrivata una promozione che ci ha fatto senz'altro piacere ma che ci ha messo di fronte a una serie di responsabilità per le quali non avevamo la struttura. Senz'altro abbiamo anche fatto degli errori, ma adesso è venuto il momento di cercare di dare una svolta a questo corso».
Mazzanti è un allenatore che ha sempre lavorato ai vertici e che fino all'estate è stato il ct della Nazionale italiana: come lo ha convinto ad assumere la panchina di Trento a metà stagione con la squadra ultima a tre punti?
«Gli ho proposto un contratto di tre anni più i mesi che rimangono al termine di questa stagione e gli ho parlato del progetto di rilancio che stiamo studiando. Mazzanti mi conosce da tempo e così ha accettato».
Fiducia in lei o nel progetto? Lo illustri anche a noi.
«È un piano triennale che, a partire dalla prossima estate, punta ad avere una società sportiva con tutti i crismi della forma aziendale. E mi riferisco al femminile ma anche al settore maschile. Dunque una struttura ancora più solida, posti di lavoro e, nel giro di un paio di anni e mezzo, quando il progetto sarà a regime, pensare di avere anche la squadra femminile che lotta per i primi posti del campionato di Serie A1».
E per il breve periodo? Quest'anno la squadra è in una situazione molto critica. C'è la probabilità che dovrete ripartire dalla A2…
«Lo abbiamo messo nel conto. La scelta di un allenatore come Mazzanti va proprio nella direzione di pensare al futuro prossimo. Tuttavia, pur consapevoli che non potrà fare miracoli, fino a che la matematica non ci condanna cercheremo comunque di fare di tutto per riuscire a salvarci».
È stato un caso che lunedì lei abbia seguito la squadra femminile e non quella maschile a Padova, oppure era una presenza legata a questo nuovo avvicendamento?
«Lunedì ho preferito seguire le ragazze ma sia chiaro che non molleremo un centimetro nel settore maschile. Le due realtà avanzeranno in armonia: l'obiettivo è quello di avere in un paio di anni due squadre ai vertici, non una sola. Tra i maschi abbiamo rinnovato il contratto a Lavia, con gli altri stiamo lavorando per mantenere questo gruppo ancora per qualche anno».
A proposito del maschile: campioni d'inverno, tre punti di vantaggio sulla seconda - Perugia - e la posizione migliore sulla griglia del tabellone di Coppa Italia che per voi comincerà mercoledì 3 gennaio a Trento: quarti di finale contro Verona.
«Questo primo posto ci deve aiutare e dare sempre più convinzione nei nostri mezzi. Sappiamo però che conta poco: ora, come prima cosa, dovremo affrontare Verona in Coppa Italia e non sarà una partita semplice».