Persone / Lutto

Addio al professor Marco Pasqualini, una vita per lo sport, l’educazione e la solidarietà

Morto a 85 anni, è stato una figura fondamentale nella storia del Trentino: docente di matematica all’Enaip, motore dell’Atletica Trentina, fu anche consigliere comunale e presidente Fidal

di Daniele Battistel

TRENTO. Un grande uomo di sport e di scuola. Che, in fondo, sono due espressioni di uno stesso valore: l’educazione alla vita. Questo era Marco Pasqualini, ex insegnante all’Enaip, dirigente sportivo partito dal calcio e via via innamoratosi dell’atletica, morto l’altra sera a 85 anni, dopo una malattia che purtroppo l’ha “marcato” sempre più stretto negli ultimi anni. E del quale si celebrano oggi – 19 agosto – i funerali.

Un educatore a tutto tondo che ha aiutato nella crescita centinaia di ragazzi, tanto sui banchi quanto sui campi. Una passione, quella per lo sport, trasmessa al figlio Guido, responsabile delle pagine di cronaca sportiva del nostro giornale. E anche in famiglia, dove l’ha condivisa con la moglie Vittoria, per anni giudice di gara Fidal, e con le figlie Alberta e Chiara.

Originario del rione di Santa Maria, ma con radici a Mattarello (come teneva a sottolineare), Pasqualini ha insegnato per quasi 40 anni matematica nei centri di formazione professionale dell’Enaip. Prima in Primiero dal 1961 al 1964, poi a Trento, con un breve intermezzo da vicedirettore provinciale.

Ma più che dietro le scartoffie, a lui piaceva stare “in prima linea”, aiutando i ragazzi a risolvere non soltanto i problemi di algebra. Giovani che poi “incrociava” sui prati delle corse campestri in giro per tutto il Trentino o sugli ovali d’atletica della regione.

Dopo aver giocato a calcio per tanti anni nella Topolino dell’amico Carlo Cestari, nel quartiere di Santa Maria fondò - con l’aiuto dei fratelli - la polisportiva Virtus, nelle cui fila sono cresciute generazioni e generazioni di giovani trentini, meritando la “Stella al merito” del calcio consegnatagli a Roma nel 1975.

A metà degli anni Ottanta lasciò la parte calcistica ai fratelli Luciano e Paolo, dedicando anima e corpo all’atletica leggera e portando la Cavit Virtus (ora Atletica Trento), poi fusa al Marzola, ad altissimi livelli in campo nazionale.

Fu presidente della Fidal per dieci anni, dal 1979 al 1989, quando ancora c’era un unico comitato regionale. Per rimarcare le grandi doti umane riconosciutegli da tutti, il grande giornalista sportivo “Bill” Cestari ricordava sempre come Marco fosse stato l’unico presidente votato all’unanimità anche dagli altoatesini.

Un impegno che nel 1990 gli valse la “Quercia al merito” da parte della Fidal nazionale. Oltre alla parte agonistica, ha sempre curato la dimensione sociale ed educativa dello sport, contribuendo dal 1964 a far crescere il movimento del Centro Sportivo Italiano in provincia.

Prima da vicepresidente “operativo” del suo grande amico Edo Benedetti, poi da presidente fino al 2006. Per il suo grande contributo allo sport e alla sua città (fu anche consigliere comunale a cavallo degli anni Settanta durante il mandato di Edo Benedetti), nel 2012 l’allora presidente del Consiglio comunale Renato Pegoretti gli conferì l’onorificenza “Municipium Tridenti”.

Attorno alla famiglia di Marco Pasqualini, cresciuta negli anni con l’arrivo di ben sette amati nipoti, si stringe tutta la comunità alle ore 15 nella chiesa di Cristo Re. E a questo abbraccio si uniscono i colleghi delle redazioni dell’Adige.

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