Lo Stretto di Messina a nuoto: l'impresa dei sette "master" trentini della Rari Nantes
Mesi di allenamento in piscina, poi la sfida delle acque marine, fra correnti, navi e traghetti: ora si preparano per l’estate prossima, sognando la Manica
TRENTO. L’estate è quanto mai attesa da un affiatato gruppo di nuotatori della società sportiva Rari Nantes di Trento, i quali non attendono altro che mettersi nuovamente in discussione, atleticamente parlando, per affrontare delle nuove impegnative attraversate a nuoto libero in mare aperto. Si tratta di un manipolo di atleti amatoriali della categoria master, quindi non più giovanissimi, che lo scorso 8 agosto 2024 sono riusciti dopo intensi mesi di allenamenti in vasca coperta, a coronare il sogno di attraversare lo Stretto di Messina. Seguendo così l'impresa dei primi nuotatori che attraversarono lo stretto di Scilla e Cariddi, localmente denominato "U Strittu", nel suo punto più stretto di appena 3.140 metri.
Ad onor di cronaca, la prima attraversata, in solitaria, spetta al giovane diciassettenne Giuseppe Dominici, nel lontano il 26 settembre 1930 in 52 minuti e 2 secondi; il 17 agosto 1958, invece, quella della prima donna, l'indimenticabile Margherita Sabatini con il tempo di 1°15'13".
Nel profondo meridione dello stivale d'Italia, i trentini master con il loro allenatore Arturo Zocca hanno sfidato il mare a forza di energiche bracciate: erano Micaela Centorrino, Eleonora Vergnani, Loredana Minuz, Jacopo Delaiti, Diego Geronazzo, Alessandro Devigili ed Andrea Scardigli soprannominato "Pes", apprezzato medico urologo ed andrologo per anni in servizio presso l'ospedale S. Chiara di Trento.
I magnifici 8 hanno attraversato il tratto di mare tra la Sicilia e la Calabria, grazie al supporto di una adeguata ed obbligatoria assistenza tecnica e sanitaria, garantita dagli amici della locale società sportiva "Tri Rock-Nuoto Triathlon & Openwater".
Il miglior tempo individuale è stato di 49'09" quello superiore di 1°07'35". Tempi relativamente lunghi per una distanza così corta se svolta in acque "calme" ma ottimi in questo tratto di mare. Per la presenza di forti correnti marine che si intersecano tra i bacini del mare Tirreno e del mare Ionio; per la notevole profondità del fondale; per il costante passaggio di navi da carico e crociera; per l'andirivieni dei traghetti in servizio tra una sponda e l'altra che generano un continuo moto ondoso. Ma grazie alla loro accurata preparazione ed una dose di "goliardica pazzia" l'impresa si è svolta regolarmente e mai come in questo caso, l'attestato di partecipazione, fa bella mostra in casa in ricordo di una settimana passata con degli amici accomunati dalla stessa passione per il nuoto.
E chissà che adesso forti di questa positiva esperienza non stiano già pensando ad altre impegnative uscite. Come quella di attraversare il Canale della Manica, nel suo tratto più corto, tra la Francia (Audinghen) e l'Inghilterra (Dover) pari a 34 km, dove il primo a solcare queste acque, nel 1817, fu il soldato napoleonico prigioniero degli inglesi, l'italiano Giovan Maria Salati. La prima donna, invece, fu la statunitense Florence May Chadwick, l'8 agosto 1950, la quale effettuò sia l'andata che il ritorno in 13°23', senza però dimenticare l'incredibile impresa della statunitense Sarah Thomas, la quale il 15 settembre 2019, attraversò il canale 4 volte non stop dopo ben 54 ore di nuoto.
E che dire, infine, della migliore nuotatrice estrema in assoluto. La statunitense Lynne Cox che ha attraversato, sempre nel 1975, da prima lo Stretto di Cook/Raukawa Moana in Nuova Zelanda lungo 16 km, quindi in Sudafrica aggirando Capo Point, in acque infestate da squali e serpenti marini. Memorabile poi la sua impresa mai più ripetuta da alcuno, il 7 agosto 1987, quando raggiunse l'isola della Grande Diomede (disabitata) nel Circondario della Cukotka (ex-Urss) nuotando per 2 ore e 6 minuti, con una temperatura dell'acqua di soli 5 gradi, partendo dall'isola Piccola Diomede dove risiedono solo 123 persone su questo isolatissimo scoglio, situato nel nord dell'Alaska (Usa).
Che sia quindi tra questi flutti marini le prossime uscite dei nostri temerari nuotatori trentini? A noi non resta che aspettare, pazientemente, la prossima estate ed il resoconto queste estreme uscite natatorie.