La rivincita di Buscaglia: l'Aquila messa al tappeto dalla Grissin Bon per 103-81

di Daniele Battistel

Chissà da quanto ci pensava Maurizio Buscaglia. Probabilmente da quel mercoledì di fine maggio in cui Aquila Basket lo congedò dopo un cammino esaltante durato 13 anni. Se alla fine di questo lungo rapporto c'erano "non detti" da chiarire o rivincite da prendersi (benché ieri sera il coach perugino sia stato premiato dalla società aquilotta con una targa), ieri sera Buscaglia ha consumato la sua. Ha guidato una Reggio Emilia in crisi nera sbancando la Blm Group Arena per 103-81. 
In questo gioco delle parti a finire stritolato è stato Nicola Brienza, incapace di trovare uno straccio di contromossa alle tattiche messe in campo dal suo predecessore. Il quale non ha fatto altro che mischiare armi che usava anche a Trento - difesa durissima e mani sempre addosso agli avversari (e Gentile stoppato alla grande) - con gli arnesi fornitigli dai nuovi datori di lavoro, vale a dire il talento e la mira da 3 punti di Fontecchio e Johnson Odom e l'atletismo di un altro ex, Owens. Il mix è stato fatale per una Dolomiti Energia troppo molle in difesa e senza soluzioni valide in attacco. Se il -25 del Partizan poteva essere accettabile, l'imbarcata di ieri sera (-22) non ha scuse per squadra, tecnico e società. Detto tra parentesi: a Lisbona Beto Gomes non aspetta che una chiamata… Chissà che anche i sonori fischi finali da parte del pubblico non inducano chi dovere a mettere la mano sul cuore e fare qualche scelta drastica. Anche perché martedì (ore 20) alla Blm Group Arena arriva la Virtus Bologna per l'Eurocup.

Che quella di ieri potesse essere la serata di Buscaglia era scritto anche nelle statistiche: la Grissin Bon, alle spalle al muro, quest'anno dopo due sconfitte consecutive ha sempre vinto la terza. E così è andata anche stavolta, grazie anche a una prestazione incredibile al tiro da fuori (59 per cento) e al dominio ai rimbalzi (37 a 25).

Pure senza il terzo ex di turno, Peppe Poeta (ginocchio), gli emiliani hanno aggredito il match fin dalla palla a due dando il là alla seratona di Fontecchio dall'arco. L'Aquila risponde con Pascolo e Gentile, ma il fattore - tanto nel bene quanto nel male - è Blackmon. Prima segna 5 punti consecutivi (13-11), poi si fa sorprendere due volte dai reggiani regalando due schiacciate a Fontecchio e Owens (13-18). Il contropiede e il pick'n roll biancorosso sono rebus troppo difficili da risolvere per la Dolomiti Energia che - nonostante il time out di Brienza - inaugura il festival di palle perse ed errori al tiro che dura quasi 5'. Dall'altra Reggio - sfruttando il vantaggio di una difesa trentina chiusa per difendere l'area - viaggia con il 12/16 al tiro da due e il 4/5 da tre: il risultato è un parziale di 19-0 per gli ospiti che rimbambisce anche il pubblico di casa. 
In avvio di secondo quarto la Dolomiti Energia finisce sotto anche di 20 (15-35) prima che i 5 punti consecutivi di Knox e di Gentile le diano un po' di ossigeno (24-35). Il 9-0 bianconero però soltanto un pannicello caldo, del tutto inutile per curare una squadra che subisce troppo la difesa aggressiva di Reggio. La quale, invece, mantiene una mano caldissima da fuori (5/5 da Fontecchio) e ci mette la bellezza di 4 tiri per scrivere un 12-0 che le regala 25 punti di vantaggio prima della tripla di Forray con cui si va al riposo.

Dalla squadra che sta venendo asfaltata in casa ti aspetteresti una reazione forte dopo la pausa. Invece il 12-6 è ancora della Reggiana che colpisce da sotto con i giochi a due tra Mekel e Owens, e pure da fuori (se la difesa si chiude) con Fontecchio e Johnson Odom: guardacaso i tre giocatori (esclusa la giovane ala azzurra) ritenuti la causa della deludente stagione biancorossa e quindi messi in discussione. La gara in pratica si chiude lì: il vantaggio degli ospiti non scende mai sotto i 20 punti. Così Reggio raggiunge Trento in classifica e le regala la seconda scoppola casalinga settimanale. Non male, malissimo.

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